Al Consultorio Piana di Lucca apre finalmente uno spazio permanente per padri, un servizio dedicato ogni sabato mattina al sostegno della “trasformazione” da uomo a padre. Prendersi cura di un figlio o di una figlia non è infatti semplice. I modelli di famiglia sono cambiati ma ancora per i padri le possibilità concrete, ad esempio i congedi parentali, sono limitate. È come se il padre si trovasse di fronte a un conflitto sociale: da un lato si chiedono cura e regole, dall’altro affetto e accudimento fin dall’inizio.
“Dalla letteratura - sottolinea la responsabile dell’unità funzionale consultoriale e direttrice della struttura Psicologia della continuità ospedale territorio Patrizia Fistesmaire - emerge in maniera evidente che le pratiche di cura nei primi anni sono efficaci nel rendere i padri più competenti a leggere e a rispondere ai bisogni dei figli e la relazione intima del primo periodo della vita permane anche nelle ulteriori fasi della crescita. La funzione paterna è molto significativa fin dalla prima infanzia ma ancora oggi la correlazione tra il pattern di attaccamento del figlio a quello del padre è limitata. Gli uomini che si prendono cura dei propri figli vengono definiti “mammi” anziché Padri con la P maiuscola. Al contempo si evidenza come anche i padri possano incorrere in disturbi affettivi perinatali e che questo sia ancora poco riconosciuto”.
“Sono già tanti - spiega lo psicologo psicoterapeuta dell’unità funzionale consultoriale Luca Galli - i futuri e gli attuali neo papà che utilizzano il nuovo servizio del Consultorio della Piana di Lucca Spazio Padri. Ogni sabato è infatti possibile partecipare a incontri, individuali e di gruppo, in cui vengono affrontati i temi della paternità. Il servizio intende rispondere all’esigenza di un pieno coinvolgimento degli uomini nell’esperienza della nascita, già dalle prime fasi della gravidanza, per consentire una maggiore consapevolezza rispetto alle tematiche che accompagnano l’arrivo di una nuova vita e anche rispetto al proprio modo di vivere questa importante fase di cambiamento. Diversi studi scientifici hanno mostrato come un maggior coinvolgimento dei futuri padri già dai primi momenti della gravidanza possa svolgere una funzione di prevenzione rispetto all’insorgenza dei disturbi affettivi perinatali paterni e materni oltre a contrastare e prevenire eventuali agiti violenti nei confronti delle donne e dei loro piccoli”