
Un albero per ogni socio che non c’è più. È la lodevole iniziativa della cooperativa l’Unitaria di Porcari dove, dopo il parco di Rughi, arrivano altre piantumazioni. Dodici per la precisione, con l’inaugurazione del nuovo giardino che avrà luogo domenica 28 alle 11 nella sede dell’impresa in via del Sesto, fondata nel 1981 e specializzata nell’attività zoocerealicola, un punto di riferimento per il settore agricolo della Piana. Alla cerimonia saranno presenti il sindaco Leonardo Fornaciari e l’assessore provinciale, oltre che sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio.
"Celebriamo in questa maniera i 40 anni di attività. Le piante che andiamo a mettere a dimora – spiega il presidente Renzo Del Prete, - saranno dedicate a dieci fondatori che purtroppo non ci sono più: Enzo Palandri, Decimo Omero Matteoni, Bruno Galli, Egidio Borelli, Giuseppe Manfredini, Ugo Fanucchi, Dino Leporini, Rizzieri Vittorio Parlanti, Giuseppe Collodi e Marino Franceschini mentre agli altri fondatori, Giampiero Marcucci (primo presidente), Giovanni Pinochi, Oreste Micheli, Francesco Pracchia, Mario Del Tredici, Alberto Del Carlo, Aldo Giulio Pantera sarà consegnata una pergamena di riconoscimento per l’intuizione avuta quarant’anni orsono e per l’impegno e il rischio che si sono assunti e se oggi siamo ancora qua lo dobbiamo sicuramente a tutti loro". Ma perché si è scelta la data del 28 novembre per questa iniziativa? Semplice.
"Per ricordare un nostro storico dipendente, Adriano Giuntoli, scomparso prematuramente proprio il 28 novembre del 2000, collaboratore fondamentale per la crescita dell’attività - commenta il vice presidente Del Carlo, - che ancora oggi viene ricordato con grande affetto e stima dai suoi colleghi. A lui dedicheremo una pianta, mentre un altro albero sarà dedicato a Sauro Micheli Sauro, figlio di un socio fondatore e per tanti anni vice presidente del consiglio di amministrazione, anche lui venuto a mancare prematuramente".
Un compleanno festeggiato con gli alberi, per uno scopo preciso: "La scelta di mettere a dimora delle piante è stata fatta perché sappiamo quanto queste siano fondamentali per migliorare la qualità dell’aria assorbendo l’anidride carbonica - aggiunge l’altro vice presidente, Caiardetti - quindi diventano fondamentali per la nostra salute, ma anche perché migliorano il paesaggio. Poi c’è l’aspetto simbolico: far capire che i nostri fondatori hanno immesso in questo terreno le proprie radici". Senza dubbio un bel gesto.
Massimo Stefanini