REDAZIONE LUCCA

Tutto esaurito per lo show di Baglioni

Stasera l’attesissimo concerto al teatro del Giglio. Torna con “Dodici note solo bis” per voce e pianoforte.

Tutto esaurito per lo show di Baglioni

Tutto esaurito stasera al teatro del Giglio per l’attesissimo show di Claudio Baglioni che torna sul palcoscenico lucchese a meno di un anno di distanza, concedendo il bis. Dopo il grandissimo successo di “Dodici note solo”, stanno infatti per concludersi gli appuntamenti dal vivo di “Dodici note solo bis” che vedono nuovamente Baglioni - voce, pianoforte e altri strumenti - con le composizioni più preziose del suo repertorio, protagonista assoluto del concerto più appassionante della sua straordinaria carriera. Un artista che è sinonimo di grande musica e poesia, vincitore tra l’altro del Premio Tenco 2022.

"Con Dodici Note Solo – sottolinea Claudio Baglioni –, ho percorso 25.000 km in cento giorni cantando e suonando per sei sere a settimana. Senza mai provare un istante di noia o stanchezza. Senza mai cadere nella trappola della ripetitività. Teatri bellissimi e spettatori attenti ed entusiasti sono stati lo spettacolo per i miei occhi e le orecchie. Io ci ho messo la voce, le mani, il cuore. Gli altri le emozioni, le grida e gli applausi. Così che ogni concerto fosse speciale e si potesse ricordare. Sono alla fine di una lunga e fantastica avventura umana e professionale. Ma non termina qui. Se il pubblico chiama, l’artista torna in scena, ringrazia e concede il bis".

Uno show davvero intimo, che tocca il Giglio assieme ai migliori teatri lirici italiani.

“Mi sono goduto i kolossal con centinaia di persone in scena – afferma Baglioni – , ma qui c’è una dimensione intima, da camera. 72 concerti, tutti debutti, niente repliche. Vado a cercarmi il pubblico città per città godendomi la meraviglia dei teatri all’italiana. Tante canzoni, sempre poche per le oltre 300 che ho scritto, e la possibilità di cambiare scaletta ogni sera, per complici solo un pianoforte un piano elettrico ed un digitale: un valzer nel tempo”.

“Quando vado in scena mi metto nella condizione di creare un po’ di meraviglia, di stupore. Intendo questo lungo giro di concerti come un modo per rianimare le nostre vite con la musica dopo il lungo, difficile, doloroso silenzio imposto dalla pandemia. Ai miei occhi è come se i teatri, coi loro balconi, le loro logge, i loro palchi, diventassero delle corti in cui radunare e far incontrare le persone, sorprendendole… a mani nude”.