Tutti in piedi per Orrico. Ospite speciale alla festa rossonera: "Omone torna da noi"

Grande festa per il 119esimo compleanno della Lucchese Libertas 1905. Protagonista indiscusso l’ex allenatore che fece sognare la città . a cavallo degli anni ’90: "Lucca è speciale, ci sono molto legato".

Tutti in piedi per Orrico. Ospite speciale alla festa rossonera: "Omone torna da noi"

Tutti in piedi per Orrico. Ospite speciale alla festa rossonera: "Omone torna da noi"

Sventolano le bandiere rossonere, grandi e piccini con le sciarpe in mano, qualcuno trattiene a stento le lacrime. "Orrico torna con noi, ti vogliamo". Un coro che si leva dalla platea, un ricordo indelebile dei giorni di gloria della Pantera, quando tutta Lucca arrivò a sfiorare con un dito la Serie A. Una grande festa, in occasione di un compleanno speciale della Lucchese, il suo 119 dalla fondazione, con un ospite ancor più speciale, Corrado Orrico. Affettuosamente chiamato l’Omone, è stato il tecnico dei rossoneri tra il 1988 e il 1991.

Un tripudio di emozioni, un mix di nostalgia ed entusiasmo, che ha richiamato molti volti noti del calcio lucchese, in un evento che ha celebrato non solo una squadra, ma un’intera città.

Prima il ritrovo sotto la rinnovata targa, nel luogo della fondazione del club nel 1905, per i saluti istituzionali. Dopo, una grande festa, con più di 300 tifosi rossoneri al Caffè delle Mura.

La stella della serata è stata senza dubbio il leggendario allenatore Corrado Orrico, che fece vivere il sogno a tutti i lucchesi nel campionato ’89-’90, con il passaggio in serie B e la vittoria della Coppa Italia di categoria.

Con il suo carisma inconfondibile, l’allenatore ha catturato l’attenzione di tutti. "Lucca è sempre stata per me una città diversa - commenta Orrico - , ha sempre avuto qualcosa di speciale per me, uno stile tutto suo, per questo mi piace e mi piaceva tanto". Insieme a lui, gli ex calciatori Massimo Morgia, Oliviero Di Stefano, Francesco D’Urso e Bruno Russo, che hanno segnato in maniera indelebile quegli anni.

"Ci eravamo ripromessi di festeggiare ogni anno - hanno affermato il sindaco Pardini e l’assessore Barsanti - , dopo l’affissione della targa definitiva lo scorso anno, questa volta abbiamo fatto le cose in grande invitando un grande del calcio lucchese. È importante per noi continuare a portare avanti la squadra, supportandola con eventi come questo". La loro partecipazione ha sottolineato l’importanza della Lucchese come simbolo di identità e orgoglio per Lucca, un patrimonio che va oltre lo sport. La Lucchese è "un amore infinito", come ha commentato l’amato ex calciatore Tony Carruezzo. Un amore che si tramanda di padre in figlio, generazioni di tifosi in un coro collettivo.

Canti, lacrime e applausi hanno creato un’atmosfera elettrizzante. La festa conferma ancora una volta il forte legame tra la squadra e la città, evidenziando come il calcio possa essere un potente strumento di unione, capace di risvegliare un senso di appartenenza, anche a generazioni di distanza.

Rebecca Graziano