Tutti i motivi per dire “No“. Piano strutturale intercomunale. Opposizione unita per fermarlo

Conferenza stampa del gruppo di minoranza “La Porcari che vogliamo“, contro la decisione presa dal consiglio comunale: "Questo strumento avrà conseguenze negative per i prossimi 15 anni".

Tutti i motivi per dire “No“. Piano strutturale intercomunale. Opposizione unita per fermarlo

Tutti i motivi per dire “No“. Piano strutturale intercomunale. Opposizione unita per fermarlo

Limitazione dell’attività edilizia; molte aree diventeranno inedificabili anche se i proprietari hanno pagato per anni l’Imu, sofferenza della vocazione industriale ed artigianale di Porcari che diventerà meno attrattiva, minori introiti per il Comune con gli oneri di urbanizzazione. Sono gli effetti negativi che il gruppo di opposizione "La Porcari che vogliamo" ha evidenziato sul piano strutturale intercomunale che vale anche per Capannori (capofila), Altopascio e Villa Basilica e che è stato adottato dai singoli consigli comunali nei giorni scorsi. Barbara Pisani, Riccardo Giannoni, Diego Giannini e Massimo Della Nina hanno spiegato i motivi del No. "Siamo contrari, questo strumento avrà conseguenze negative – spiega la minoranza – per i prossimi 15 anni perché non si potrà edificare quasi più niente, le opere pubbliche del futuro costeranno il triplo perché dovranno prevedere la regimazione idraulica. Le zone a ridosso dei corsi d’acqua le più penalizzate, per la presenza del rischio idrogeologico elevato. Abbiamo preferito mettere in evidenza questi rilievi di natura tecnica ma anche sul metodo siamo d’accordo con altri esponenti di altri Comuni, è stato un passaggio durato cinque anni, tutto si è svolto nelle segrete stanze, senza il coinvolgimento di cittadini e categorie economiche. E questo rappresenta per noi un fatto grave. Ci hanno fornito 700 file da esaminare due giorni prima che la pratica andasse in adozione".

Dopo l’illustrazione di Barbara Pisani, un dato di notevole impatto lo ha aggiunto Riccardo Giannoni.

"Le carte parlano chiaro, il paese è immerso nel blu e nel rosso che significano pericolosità e magnitudo idraulica, ma oltre al danno c’è la beffa. Porcari, come Montecarlo (che infatti non ha partecipato), aveva un piano strutturale suo, datato 2015. Bastava adeguare quello. Ma siccome la legge regionale 2017 forniva una via di uscita a chi non aveva realizzato le opere di mitigazione del rischio, (non si sarebbero più potuti rilasciare permessi), anche Porcari aderì. Per il piano strutturale del 2015, poi buttato via, venne chiamata una equipe capeggiata da un architetto israeliano: costo 200 mila euro. Più i 70 mila di questo strumento".

Massimo Stefanini