PAOLO PACINI
Cronaca

"Ti faccio fare carriera”. Finto procuratore truffa i genitori di un baby calciatore

Ha chiesto e ottenuto 4mila euro promettendo al ragazzo di giocare in Serie C

Una vera e propria truffa orchestrata ai danni di un baby calciatore (foto Ansa)

Una vera e propria truffa orchestrata ai danni di un baby calciatore (foto Ansa)

Lucca, 15 dicembre 2023 – “Vostro figlio è davvero bravo e può diventare presto un calciatore famoso: io posso fargli fare subito il salto di categoria che merita. Ho i contatti per farlo prendere nel Lugano, in Svizzera, oppure da una squadra di serie C già dal prossimo campionato...".

Questa l’allettante esca con cui l’estate scorsa un sedicente procuratore sportivo ha attirato in trappola i genitori di un promettente calciatore appena 17enne che milita in una squadra del campionato dilettanti in provincia di Arezzo. L’uomo, un 47enne originario di Montecatini ma residente a Montelupo Fiorentino, che si presentava sotto falso nome, è ora indagato per truffa dalla Procura di Lucca dopo la denuncia presentata dai familiari del ragazzo che ci hanno rimesso un bel po’ di soldi.

Hanno infatti denunciato alla Guardia di finanza di aver versato al finto promoter calcistico 1800 euro su un conto corrente più altri 2000 euro i contanti consegnati all’uomo in un incontro avvenuto nella zona di Lucca. Il tutto per riscattare il cartellino del ragazzo e proietttarlo in una brillante carriera calcistica, Ovviamente tutte le squadre citate nei fantomatici progetti del finto procuratore sportivo erano del tutto all’oscuro della faccenda.

Ad accorgersi del raggiro, consumato nel luglio scorso dopo frenetici scambi di messaggi in chat Whatsapp e alcuni incontri di persona, è stato il padre del calciatore, un sessantenne aretino. Ha capito di essere stato truffato solo a ottobre, quando il falso procuratore è sparito nel nulla e nessuna delle importanti società che diceva di aver contattatosi era fatta viva per il cartellino...

Ma le sorprese non erano finite qui. Dopo la denuncia presentata nell’aretino alla Guardia di finanza, è infatti saltato fuori che il truffatore usava anche un cognome falso. Non era lucchese, bensì originario di Montecatini e residente a Montelupo Fiorentino, mentre i 1800 euro versati con un bonifico erano finiti sul conto intestato alla madre. La donna, è poi emerso dalle indagini, era all’oscuro di questa provenienza illecita. Intanto il finto procuratore per ora è irreperibile. Ma siamo solo al... primo tempo.