Troppi cormorani nel Serchio. A rischio le specie ittiche locali

Il consigliere regionale del Pd Mario Puppa fa proprie le preoccupazioni dei pescatori e chiede alla giunta regionale un intervento per arginare la presenza di questi uccelli

Lucca, 27 marzo 2024 – Parte da diverse associazioni di pesca presenti sul territorio lucchese e arriva fino qui tavoli della Regione Toscana l’allarme per l’aumento della presenza dei cormorani in alcune zone della Toscana e il loro notevole consumo di pesce nelle acque interne regionali. In particolare, interessate alle relative criticità riscontrate sono le zone afferenti alla Valle del Serchio e alla provincia di Lucca.

Da qui prende le mosse l’interrogazione di Mario Puppa, consigliere regionale Pd e vicepresidente della commissione Agricoltura e Pesca, con cui si chiede alla giunta toscana "anche alla luce delle azioni già intraprese in passato e in merito alla progressiva presenza del cormorano (Phalacrocorax carbo) sulle acque interne toscane quali misure di competenza intenda intraprendere al fine di arginare i potenziali danni all’ecosistema acquatico regionale, alla biodiversità e alla sopravvivenza di specie ittiche locali, tutelando, conseguentemente, le attività di pesca commerciale, ricreativa e sportiva e le fonti di sostentamento degli operatori del settore ittico".

"Si tratta di un problema che sta comportando rischi per la popolazione ittica locale e le attività legate alla pesca, una questione molto sentita anche dagli operatori della Valle del Serchio e del suo bacino idrografico – spiega Puppa – Il cormorano, come gli altri uccelli ittiofagi, si nutre principalmente di pesci, che cattura prevalentemente durante il giorno mediante immersioni, spingendosi anche a diversi metri di profondità. Diverse associazioni di settore hanno posto l’attenzione su questa problematica e hanno evidenziato come il sovradimensionamento abbia raggiunto livelli mai visti prima, parole testuali, e come sia stringente un intervento dei diversi livelli istituzionali al fine di individuare eventuali soluzioni da mettere in campo. La Regione Toscana è già intervenuta in passato sul tema, approvando nel 2018, il "Piano di controllo del Cormorano per la prevenzione e il contenimento dei danni alla fauna ittica", un Piano che aveva durata triennale con scadenza, quindi, nel 2021. Oggi, ci troviamo di fronte a una presenza eccessiva di questi uccelli marini, che potrebbe incidere sull’ecosistema acquatico e minare la conservazione di alcune specie ittiche, anche pregiate, che popolano le acque interne toscane".

«Per queste motivazioni – conclude Puppa – sarebbe importante, per quanto di competenza, dare seguito alle azioni già poste in essere dalla Regione Toscana, azioni sempre equilibrate nel contemperare la tutela della specie e la salvaguardia delle attività ittiche".

Fio. Co.