Tenta violenza sulla moglie. Condannato a due anni

Protagonista un 48enne russo a Lucca per una festa vip. Era ubriaco e voleva fare sesso mentre i figli erano nel suo letto

Tribunale

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Lucca, 6 febbraio 2020 -  I fumi dell’alcol di quella festa andata avanti quasi fino all’alba gli avevano annebbiato il cervello. Era rientrato in camera completamente ubriaco e pretendeva di fare sesso con la moglie che dormiva nel letto con i due bambini piccoli. Di fronte al comprensibile rifiuto di lei, il marito non si era affatto arreso e anzi l’aveva aggredita, strappandole il pigiama, picchiandola e scaraventandola a terra. Poi lui aveva cercato di portare avanti il suo... progetto, ma la donna era riuscita a divincolarsi e a scappare. Nella disperata fuga aveva però sfondato una porta a vetri, svegliando tutti quanti. In suo soccorso erano così arrivate alcune amiche, una delle quali era stata spintonata e aveva finito per cadere dalle scale, ferendosi in modo per fortuna lieve.  

Lo sconcertante episodio, che risale all’estate 2016, è costato ieri una condanna a 2 anni di reclusione (con pena sospesa) all’ex marito 48enne russo, inflittagli dal tribunale collegiale (Boragine, Marini, Boi) per tentata violenza sessuale e lesioni. L’uomo dovrà anche risarcire 10mila euro all’ex moglie 42enne. La coppia russa, separatasi poi proprio in seguito a questi gravi fatti, era arrivata a Lucca ospite in una villa di amici, per una festa vip con numerosi invitati. Lui si era ubriacato e aveva proseguito nei festeggiamenti fino alle 5 di mattina, mentre la moglie era andata a letto prima. Nella camera erano sistemati anche i due figli piccoli. Rientrato in stato di forte alterazione alcolica, l’uomo pretendeva di avere un rapporto sessuale, ma la moglie non ne voleva sapere. Da qui il parapiglia, le botte e la rocambolesca fuga dalla camera. Quel giorno stesso l’uomo fu allontanato dalla villa degli amici e la donna lo denunciò alle forze dell’ordine per tentata violenza sessuale, lesioni e danneggiamenti. Ieri la sentenza del tribunale collegiale. Paolo Pacini © RIPRODUZIONE RISERVATA