Summer “stellare“. Anche Eric Clapton suonerà sugli spalti. Aprirà il cartellone

Ultimo annuncio a sorpresa da parte del patron Mimmo D’Alessandro. L’artista inglese torna in esclusiva a Lucca dopo ben diciotto anni . ma questa volta nel magico scenario delle Mura storiche.

Summer “stellare“. Anche Eric Clapton suonerà sugli spalti. Aprirà il cartellone

Summer “stellare“. Anche Eric Clapton suonerà sugli spalti. Aprirà il cartellone

Quando sembrava ormai tutto definito, è invece arrivato un altro straordinario annuncio per il Summer Festival 2024: il grande ritorno di Eric Clapton, domenica 2 giugno, a distanza di diciotto anni dalla sua unica esibizione a Lucca, per quello che sarà il concerto inaugurale di questa edizione, che definire stellare è poco. E saranno le mura storiche a fare da scenario all’unico show italiano del celebre “Slowhand“, di fronte a decine di migliaia di fan provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Per i biglietti, prima ci sarà la pre-sale Virgin Radio, da mercoledì 3 aprile alle ore 10 a giovedì 4 aprile alle ore 23.59 e poi la vendita generale, da venerdì 5 aprile alle ore 10, direttamente su www.ticketone.it. Clapton sarà in tour europeo dal prossimo maggio, con date in Gran Bretagna, Irlanda e Francia e, appunto, in esclusiva per l’Italia, al Summer Festival. L’artista inglese salirà sul palco con la sua band per eseguire tutti i successi di una carriera lunghissima che lo ha visto anche leader di band storiche come Cream, Derek and The Dominos e Yardbirds. Una serata che nessun appassionato vorrà perdere, un’opportunità incredibile di ascoltare dal vivo un vero e proprio monumento della musica.

Considerato tra i chitarristi più celebri e influenti della storia della musica, figurando al secondo posto della classifica stilata dalla rivista statunitense Rolling Stone, Eric è tra gli artisti più venduti di sempre, con circa 280 milioni di copie all’attivo. Oltre che “Slowhand“, appellativo datogli forse per criticare quel suo modo di suonare elegante e mai eccessivo, Clapton tra i fan è spesso chiamato additittura “God”, ovvero “Dio”, soprannome nato negli anni ‘60, quando le strade di Londra si riempirono di graffiti sui quali era scritto appunto “Clapton is God”.

In più di sessant’anni di attività, tra band e carriera solista, Clapton ha attraversato e sperimentato svariati stili musicali, dal blues al rock, dalla psichedelia al reggae e al pop, collaborando, solo per citare i nomi più famosi, con Bob Dylan, i Rolling Stones, Aretha Franklin, Phil Collins, Tina Turner, Mark Knopfler, i Beatles, Van Morrison, Wynton Marsalis, Steve Winwood, Jeff Beck, Sting e, tra gli italiani, Luciano Pavarotti, Pino Daniele e Zucchero. Tra i brani più celebri e inconfondibili, i classici “Layla“ e “I shot the sheriff“ e la toccante “Tears in heaven“, dedicata al figlio Conor, scomparso in circostanze tragiche nel 1991. Come i puristi della chitarra sicuramente sanno, Clapton ha alternato nel corso degli anni diversi modelli Gibson e Fender, spesso costruiti appositamente per lui e diventati subito icone per i fan. I suoi assolo, immediatamente riconoscibili, hanno caratterizzato decine e decine di brani propri e di altri artisti. Esserci, domenica 2 giugno, sugli spalti delle mura, è un dovere per chi ama davvero la musica.

Paolo Ceragioli