Strip-tease all’aperto tra le sculture

Blitz notturno di una coppia in via Stagi, dove sono esposte le opere di Katarina V davanti alla Nag gallery

di Daniele Masseglia

Altro che disorientamento psichico che colpisce chi si emoziona davanti a un capolavoro, tipico della cosiddetta sindrome di Stendhal. L’ignota fanciulla ha voluto fondersi con quelle statue raffiguranti donne senza veli, e di varie epoche, decidendo di togliersi la maglietta e di farsi fotografare a seno nudo dal proprio partner come se lei fosse stata parte integrante di quella stessa esposizione. L’inedito strip-tease dal sapore artistico è andato in scena alcuni giorni fa, in piena notte, in via Stagi. Più precisamente tra le quattro opere in bronzo esposte davanti alla Nag gallery e legate alla mostra “Arte intellettuale“ dell’artista di origine polacca e cittadina monegasca Katarina V. Le telecamere della galleria hanno ripreso la scena, ma non verrà fatta alcuna denuncia anche perché fortunatamente la donna è salita sulla pedana senza far danni.

I filmati non lasciano spazio all’immaginazione: si vede la coppia avvicinarsi alle statue, poi lui si allontana verso la galleria e inquadra la ragazza mentre si mette in posa. Finché quest’ultima, chissà se sobria o inebriata, si toglie la maglietta rossa e rimane in piedi con il seno al vento, giusto il tempo di un paio di scatti e blitz finito. Diventando, così, il quinto elemento – sebbene provvisorio – di una mostra inaugurata a giugno e in calendario fino al 30 settembre. "Si chiama ’Arte intellettuale’ – spiega Vincenzo Nobile, titolare della Nag gallery – perché parte dal paleolitico a arriva alla donna contemporanea. Le quattro figure femminili raffigurano infatti altrettante epoche: c’è la donna con la sfera, quella con la pietra bifacciale, la terza con l’iguana rossa, che segna l’arrivo dell’Homo sapiens sulle Alpi marittime e il suo incontro con l’uomo di Neanderthal, fino alla donna giovane e bella dei giorni nostri. Gli elementi scolpiti insieme alle donne rappresentano quelli che si presume risalgano a milioni di anni fa e che sono stati ritrovati dagli studiosi. Una ricerca del bello, insomma, che esisteva già dall’antichità. La mostra finirà il 30 settembre anche perché oltre quella data non si poteva andare, salvo deroghe che non credo mi verranno concesse". Nobile, che molti ricorderanno per aver promosso con il Comune la mostra collettiva “La piazza in attesa“ nella primavera 2021 in piazza Duomo durante le zone rosse del lockdown, racconta che l’esposizione di quest’estate è stata oggetto di curiosità e innumerevoli selfie e foto di gruppo. Mai, però, avrebbe immaginato un fuori onda del genere.

"Le telecamere – prosegue – hanno ripreso una performance davvero particolare, con una passante che a mezzanotte inoltrata si è liberata della maglietta facendosi immortalare da un amico accanto ai bronzi di Katarina V, che tra l’altro aveva esposto un’opera anche ne ’La piazza in attesa’ insieme alle opere di altri undici artisti. In ogni modo non sporgerò denuncia. Anzi, mi pace che le sculture suscitino partecipazione, gioia e divertimento e non vengano considerate solo delle ’lapidi’. Quella donna non ha nemmeno fatto danni, perché dovrei?". Della stessa opinione l’artista monegasca, anche lei sorpresa di quello che è successo alle sue sculture. Meravigliata, ma fino a un certo punto, dato che si è detta convinta che avvenimenti del genere possano avvenire solo nella Piccola Atene, città in cui Katarina V lavora – e a volte, per certi periodi, abita – da almeno dieci anni, collaborando in particolare con le fonderie “Del Chiaro“ e “Ibor“. In quest’ultima fonderia, tra l’altro, ha preso forma una delle sue ultime opere: un busto in bronzo che ritrae il principe Alberto II, al quale è stata donata l’opera proprio pochi giorni fa.