
Una fine raccapricciante, dolorosa e agghiacciante. Ieri mattina quei brandelli rinvenuti alle 7,30 vicino al binario 1 della stazione di Pietrasanta hanno subito fatto intuire quanto era accaduto: è stato il treno regionale Pisa-La Spezia a portare in quel punto i resti umani di uno schianto avvenuto probabilmente un chilometro prima (il macchinista non si sarebbe accorto di niente). Non sarà mai chiarita la precisa dinamica della morte di Manrico Dini 47 anni, la cui fine ha lasciato sgomenti studenti e lavoratori puntuali al mattino per andare al lavoro. Sul posto si sono precipitate la Polfer e una automedica inviata dal 118 per effettuare il peggiore dei rituali mentre la circolazione sui binari è rimasta a lungo bloccata per il complesso intervento di recupero dei resti del povero giovane. Non è stato facile infatti identificarlo visto che non aveva con sè borse o zaini ma è stato un tatuaggio sulla gamba a permettere di risalire al nome della vittima. Un ragazzo che, nella vita, si era perso. In passato aveva lavorato con papà Giuseppe nella storica tipografia in via Sauro. Manrico aveva sofferto la perdi ta della madre e da alcuni mesi viveva alla stazione; cupo e taciturno dormiva sulle panchine e non era raro trovarlo a capo chino a bere una birra. Non era aggressivo ed era amato da tanti pietrasantini che provvedevano a portargli vestiti e cibo, conoscendo la sua storia di ragazzo qualunque finito nel baratro della disperazione’indigenza. A seguirlo erano alcuni parenti e gli operatori del Pca. "Ci ha lasciato uno dei tanti invisibili, ha scelto di togliere il disturbo – dicono Luca Bonci, Nando Melillo, Valentina Torri – per noi una sconfitta e un dolore, da qualche giorno lo ospitavamo nella nostra sede, attendendo un possibile ingresso in comunità. Permane la rabbia per la cronica incapacità delle istituzioni nell’affrontare il disagio di queste persone costrette ai margini della società. Sempre inadeguate le risorse economiche e umane messe in gioco da amministrazioni ben più attratte da futilità". Commosso anche Antonio Meccheri che aveva pronta in bauliera quella tuta con calzini che Manrico aspettava: "Questo è un risultato della scarsa attenzione delle istituzioni, si spendono soldi per luci di Natale e non si riesce a portare luce nel cuore di queste persone". Sui social gira anche un video del ritrovamento dei resti dell’uomo, video che ha sollevato l’indignazione dei familiari.
Francesca Navari