"Ti ho scelta e ormai devi sposarmi". Richiedente asilo perseguita operatrice

La donna lavorava nel centro d'accoglienza dal quale era stato espulso un anno fa

Polizia in azione (foto di repertorio Attalmi)

Polizia in azione (foto di repertorio Attalmi)

Lucca, 22 novembre 2018 - "Tu devi sposarmi e venire con me perché io ti ho scelta". Poche parole ma decise. Ribadite a muso duro anche ieri mattina poco dopo le 8 in San Francesco, di fronte al bar La Piazzetta. Più che un invito, una minaccia vera e propria indirizzata a una lucchese di 35 anni. A pronunciarla un 29enne originario della Guinea, che, dopo l’ordine ha brandito una pietra grossa quanto un pugno. Poi ha afferrato violentementa al braccio la ragazza, strattonandola. A salvarla, l’intervento di un amico del quale era in compagnia, che ha avvisato il 113. La squadra Volante è arrivata un attimo, prima che il 29enne perdesse del tutto la testa.

Gli agenti, dopo averlo bloccato, hanno faticato non poco per infilarlo in auto (dove ha continuato a scalciare), senza che nessuno si facesse male. L’uomo infatti era armato di tre grosse pietre che aveva nascosto in tasca. Pietre che, secondo gli agenti, aveva portato apposta per lanciare l’ultimatum alla ragazza. Quello di ieri mattina infatti è stato l’epilogo di un anno di appostamenti e tampinamenti molesti verso la giovane. Il 29enne si era invaghito di lei un anno prima quando era ospite di un centro di accoglienza in pieno centro. Richiedente asilo lui, educatrice lei.

Un desiderio (non ricambiato) che si era trasformato, diventando poi ossessione quando l’uomo era stato espulso dal centro per comportamenti antisociali. Ma una volta interrotto i rapporti con il centro, il guineano aveva continuato a tenere d’occhio la 35enne, seguendola nei suoi spostamenti, facendosi trovare di fronte alla sua macchina e vicino casa. Costringendola, in pratica, a cambiare le sue abitudini. 

Ma fino a ieri quando l’ha seguita al bar, non c’erano mai stati episodi violenti (e nessuna denuncia). Dopo i 10 minuti choc la 35enne ha deciso di sporgere denuncia per stalking. Dal giorno del suo arrivo in Italia infatti il guineano aveva collezionato un curriculum giudiziario fatto di denunce per danneggiamento, furto e detenzione di stupefacenti. Fino all’incontro con gli agenti della Volante che, dopo averlo affrontato, lo hanno portato al San Giorgio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e stalking.

Qui ha spiegato loro come "nel mio Paese, l’uomo sceglie la donna e lei non può rifiutarsi". Ieri è stato processato per direttissima, per lui, in attesa dell’udienza il giudice ha disposto l’obbligo di firma e il divieto di avvicinamento alla ragazza.