A Fornaci di Barga è stato presentato nei giorni scorsi il progetto sulla comunicazione aumentativa alternativa (CAA). Il tutto in un incontro aperto alle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico seguiti dall’unità funzionale della Salute mentale infanzia adolescenza (SMIA) della Valle del Serchio e agli insegnanti delle scuole della Valle. La CAA permette di compensare le difficoltà di comunicazione nelle disabilità temporanee o permanenti, di migliorare l’interazione e la partecipazione alla vita sociale di persone con severi disordini nella produzione di linguaggio e parola o di comprensione. Ad aprire l’incontro Elena Bianchini, neuropsichiatra infantile e responsabile della Salute mentale infanzia adolescenza della Valle; a lei è seguita la relazione dell’assistente sociale responsabile dell’unità funzionale Servizio sociale non autosufficienza e disabilità Maela Pedri, che ha illustrato lo speciale fondo per l’inclusione delle persone con disturbo dello spettro autistico stabilito da decreto della presidenza del consiglio. La neuropsichiatra infantile esperta di autismo Elisa Santocchi, ha poi definito l’applicazione nei bambini autistici seguiti dalla SMIA della Valle e la psicoterapeuta Maria Cristina Olivieri, ha infine sostenuto l’importanza dell’uso della comunicazione aumentativa alternativa per favorire la comunicazione, la comprensione dei bisogni e la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie. All’incontro erano presenti anche le operatrici del "Sogno onlus" di Castelnuovo Garfagnana e della cooperativa "Crea" di Viareggio.
CronacaSpettro autistico. Progetto per i genitori