
"Vogliamo che le Ferrovie procedano con la progettazione migliore possibile per il sottopasso ferroviario e con tempistiche ragionevoli, con l’opzione via Torino probabilmente più razionale rispetto all’altra ipotesi, corte Macedoni per intenderci, ma sarà necessario risolvere diverse criticità". Così il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio su uno dei temi più "caldi" del momento, anche a livello politico, quella delle infrastrutture nella città del Tau.
In conferenza stampa, affiancata dal vice Daniel Toci e dall’assessore ai lavori pubblici Francesco Mastromei (ma era presente tutta la giunta e diversi consiglieri di maggioranza), il primo cittadino ha svelato anche una interessante novità. "Abbiamo commissionato uno studio sui flussi di traffico sulla Romea, a cura del dottor Fresia e dell’ingegner Fanelli, per avere un quadro più chiaro visto che l’ultimo era ormai datato, incrociando i dati con il periodo pre pandemia. E’ necessario agire concretamente, i primi sei mesi del 2023 si riveleranno fondamentali. Via Torino sarebbe una strada più urbana, RFI dovrà prevedere modifiche e risolvere alcune questioni basilari: raggio di curvatura, rischio idraulico, innesto su rotatoria in piazza del Porto ed altro. Infatti – ha aggiunto D’Ambrosio – il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici bocciò la prima stesura progettuale. Ok al confronto in consiglio comunale a fine mese".
La stoccata politica la scaglia il vice Daniel Toci: "La nostra è una realtà con tutte le caratteristiche della città, vogliamo darglielo un futuro? C’è chi percepisce quest’opera come un miraggio, ma con l’atteggiamento negativo non si va da nessuna parte. Se c’è qualcuno che pensa di risolvere tutto con gli esposti in Procura faccia pure. Ma l’approccio alla questione crediamo debba essere diversa. Dopo decenni di nulla, stiamo ragionando di progetti, di prossime Conferenze dei Servizi. Quando ci siamo insediati, nel 2016, non c’era niente, nemmeno una ipotesi di un tracciato. Le infrastrutture vanno fatte. Punto. E per poter salire gli step della procedura, bisogna prendere decisioni che talvolta possono scontentare. E’ legittimo – conclude Toci – che chi pensa che il tracciato passi viciano alla sua abitazione faccia le sue rimostranze, ma attenzione al cosiddetto effetto Nimby, "Not in my back yard", facciamo tutto purché a distanza dal mio giardino".
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Francesco Mastromei: "In politica hanno efficacia gli accordi, non battere i pugni sul tavolo".
Massimo Stefanini