Sos via Oberdan: "Affari a picco"

Sono gli effetti della chiusura di piazza Carducci. Per la pizzeria incassi giù del 70%. Il bar: "Qua è la morte"

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di Daniele Masseglia

La foto scattata col cellulare è la copia esatta di quella fatta un anno fa: via Oberdan il sabato sera, alle 23, deserta come fosse novembre. Un’istantanea della desolazione quella mostrata da Nicola Lemucchi, titolare di “Pizze & Delizie“, il quale per la seconda estate consecutiva sfoga tutta la sua delusione per un calo di incassi, pari ad almeno il 70%, a suo parere dovuto alla chiusura di ben due strade. Una è via Oberdan, con le transenne che da venerdì a domenica sera stoppano la circolazione all’altezza del futuro Museo Mitoraj in virtù della pedonalizzazione di piazza Carducci (la stessa cosa avviene a sud, con il traffico di via Sauro interrotto in piazza della Repubblica). L’altra è via Crocialetto, sbarrata da più di un anno a causa del cantiere all’ex Pellegrini, ripreso da pochi giorni dopo circa tre mesi di interruzione.

"Il risultato – fa notare Lemucchi – è che le auto non ci provano nemmeno a passare da qua vista la difficoltà poi ad uscire. A volte mi chiedo cosa ci sto a fare aperto 14 ore, forse a cambiare aria al locale? Io e mia moglia stiamo lavorando il 70% in meno, in teoria dovremmo tirar su due stipendi ma non riusciamo a farne nemmeno uno. Via Crocialetto è chiusa da un anno e dal 1° luglio via Oberdan è interrotta e le auto sono obbligate a deviare giù per la stazione e a tornare indietro. Ho clienti che hanno annullato gli ordini per l’asporto perché non riuscivano a venire. L’altro giorno mia mamma, dal cimitero a qua, con la macchina ha impiegato 40 minuti, è normale una cosa del genere? In questo modo – conclude – ci si rimette tutti a causa della volontà dell’amministrazione di pedonalizzare piazza Carducci da venerdì a domenica sera, cioè quando per noi potenzialmente c’è più lavoro". Poco più a nord della pizzeria, all’angolo con piazza Matteotti, c’è il bar “Garden“ rilevato lo scorso gennaio da Ambra Tintori, già pentita di questa scelta.

"Proviamo anche noi ad animare questa zona, che è l’ingresso nord della città – spiega – vedi le serate musicali. Ma la gente non si ferma perché lo considera solo un punto di passaggio. Già quest’estate c’è poco turismo, se poi si chiude una strada importante come via Oberdan è finita. Un altro anno così e me ne vado a Viareggio, ho troppe spese da sostenere ma pochi ritorni perché l’impostazione scelta è di far vivere la città da quella parte (con la mano indica le vie del centro fino a piazza Duomo, ndr). Qua è la città dei morti, là dei vivi. Noi e la pizzeria siamo le uniche due attività aperte la sera, ma la differenza con quelle che chiudono prima è quasi impercettibile e questo non è giusto".

Dispiaciuto per le lamentele dei commercianti, l’assessore alla polizia municipale Andrea Cosci invita a vedere le cose in maniera obiettiva. "Quest’anno – dice – abbiamo evitato di mettere le transenne in cima a via Oberdan per andare incontro alle loro esigenze e in ogni modo la chiusura è 200 metri dopo la pizzeria. Credo che il problema sia un altro: la gente è abituata a parcheggiare alla Pesa o in piazza Matteotti e a fiondarsi nella parte a sud della città. Quella a nord è sempre stata così, anche se sono sicuro che via Oberdan avrà una ricaduta importante con il Museo Mitoraj. Mi spiace e sono rammaricato, anche come commerciante, ma pur essendo via Oberdan una strada grande, è usata per il passaggio veloce negli orari lavorativi. Non so quindi se la situazione è attribuibile alle transenne e alla pedonalizzazione di piazza Carducci, che per due mesi l’anno rendiamo più vivibile e sicura oltre ad ’allargare’, chiudendola, il centro storico".