REDAZIONE LUCCA

Si allarga il fronte contrario al parcheggio interrato di Santa Maria

Petizione a Lucca contro il parcheggio interrato da 25 milioni di euro fuori Porta Santa Maria. Forum cittadino e associazioni ambientaliste si oppongono, denunciando danni ambientali e sprechi di denaro pubblico.

Si allarga il fronte contrario al parcheggio interrato di Santa Maria

Prende quota la petizione popolare lanciata pochi giorni fa da forum cittadino che si è costituito appositamente per cancellare il progetto del parcheggio interrato da 25 milioni di euro, fuori Porta Santa Maria. Tra le prime adesioni quella del “Forum dell’ambiente e della salute dei cittadini”, già impegnato contro gli assi viari, e l’associazione “La Città delle donne”. Oggi si unisce al coro di “No“ anche Rifondazione comunista. “Ancora una volta assistiamo alla realizzazione di una grande opera inutile che va a danneggiare il profilo ambientale e archeologico della nostra città, oltretutto aggravando pesantemente la circolazione sulla circonvallazione – così Rifondazione – . Per interessi di pochi si danneggiano gli interessi collettivi. Una cosa simile è accaduta con la realizzazione della piazza coperta a San Concordio, progetto fortemente contestato dalla cittadinanza, messa poi a tacere con una serie di querele a tappeto dalla precedente amministrazione di Centro-sinistra. Il modello qui è il medesimo: una grande opera inutile che causa un danno idrogeologico e possibilmente anche archeologico non indifferente“.

La lettera è firmata da Paolo Bertolozzi, segretario del Circolo di Lucca del Prc e Roberto Balatri, responsabile ambiente Federazione di Lucca. Sullo stesso fronte anche Eugenio Baronti di Sinistra Italiana Circolo di Lucca e della Piana. “Se sommiamo i 173 milioni necessari per la realizzazione dell’asse viario, ai 25 milioni necessari per il parcheggio, raggiungiamo i 200 milioni di previsioni di spesa e l’esperienza ci dice che, inevitabilmente questi costi, sono destinati sempre a lievitare in corso d’opera. Ecco, il buon senso vorrebbe che si impegnasse, questa grande massa di denaro pubblico, in quella che a livello mondiale viene definita la “settima rivoluzione dei trasporti” invece i nostri amministratori perseverano per destinarli in vecchi progetti fuori dal tempo“.