
Lo avevano annunciato che avrebbero alzato le barricate contro l’avanzata del progetto dei Quartieri social in Piazzale Aldo Moro a San Concordio per impedire il ’furto’ di verde e arrestare il cemento. Di solito in questi casi tra il dire il fare c’è davvero in mezzo il mare. Invece ieri mattina, determinatissimi, a costo di prendersi delle denunce – e così è stato – gli abitanti appartenenti al comitato Per San Concordio e Amici del porto della Formica, sono scesi in campo. Pronti a giocarsi tutto per difendere tre cedri del Libano, oltre 50 anni di età, che ’con il parco rappresentano un ecosistema naturale e preziosissimo nel nostro quartiere’, hanno sottolineato Clara Mei e Claudia Zerboni. "Non si capisce la ratio di questo intervento – sottolinea Clara Mei che a un certo punto è stata portata via praticamente di peso dal cantiere, dai vigili urbani chiamati dal direttore dei lavori –. Se devi fare un parcheggio con alberi, modellalo sulla base degli alberi di importanti dimensioni che già ci sono, perchè tagliarli? E quello che ci sconcerta ancora di più è che il Comune ci aveva assicurato che non li avrebbe abbattuti, dopo che avevamo consegnato a Palazzo Orsetti la petizione con più di mille firme per il mantenimento del verde attuale". Anche per Claudia Zerboni non c’è filo logico: "Questo era un prato con un’importante funzione ecologica naturale, poco dispendiosa anche – sottolinea – rispetto a tutti i lavori che il Comune intende fare che sfiorano i 3 milioni di euro".
Il braccio di ferro, ieri mattina, ha raggiunto il livello di tensione massima. Già nelle settimane scorse la direzione dei lavori del progetto Quartieri Social San Concordio aveva rilevato i segni di diverse violazioni alle aree di cantiere avvenute fuori dall’orario di lavoro.Ieri mattina le denunce sono scattate per tre persone. "E’ una triste storia – commenta Massimiliano Bindocci (M5S) che è intervenuto sul posto –: tre persone del Comitato, due donne e un signore, in età matura che in modo civile chiedono di vedere i permessi della forestale, e vengono segnalati e identificati. La mia solidarietà ai manifestanti, pochi e coraggiosi, che hanno tentato di fermare il taglio e anche le bugie di chi promette e non mantiene".
I Il sindaco Tambellini, nel pomeriggio, si è recato sul posto per cercare di sedare gli animi. "Il progetto relativo a quella zona– specifica l’amministrazione in una nota stampa –, dopo numerosi incontri partecipativi con i cittadini e i rappresentanti dei comitati di San Concordio era stato completamente modificato per conservare un nucleo più cospicuo di alberi posto nella zona nord con un conseguente aggravio di spesa di progettazione. Il nuovo progetto presentato e condiviso pubblicamente prevedeva quindi l’abbattimento dei due cedri (di cui uno malandato) e di un acero a fronte della messa a dimora di nuovi 30 esemplari arborei e del recupero del verde esistente. Nell’esecuzione del progetto approvato è quindi stato necessario procedere all’abbattimento delle tre piante". Ma la partita difficilmente può dirsi chiusa.
Laura Sartini