
Tra le criticità anche in Lucchesia c’è quella del Pronto soccorso (foto archivio)
Lucca, 4 marzo 2023 – La condizione in cui versa la sanità della provincia di Lucca è arrivata a un punto di non ritorno. Non c’è giorno in cui i giornali non riportino di episodi surreali accaduti nelle corsie degli ospedali lucchesi, dal Versilia al San Luca fino in Garfagnana". Sulla ormai annosa vicenda delle condizioni della sanità lucchese e toscana in generale, torna duramente l’onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, che sottolinea come ormai i cittadini abbiano persino paura a entrare in contatto con l’assistenza ospedaliera, mentre i responsabili della stessa sembrano fare orecchie da mercante.
"I servizi non funzionano – scrive Zucconi – l’organizzazione è praticamente inesistente, c’è carenza di tutto, dai posti letto ai macchinari, dal personale medico ai tecnici. Al Versilia c’è chi è rimasto 48 ore in barella prima di avere un posto, stessa sorte toccata pochi giorni fa ad un ultraottantenne con scompenso cardiaco al San Luca e mi risulta comunque che un paziente al Versilia debba aspettare mediamente 16 ore per un posto letto. Notizie allarmanti anche dal pronto soccorso, dove manca personale, specialmente adesso che si va verso la stagione estiva e ai residenti bisogna sommare gli accessi dei turisti. Perché è evidente che se si aggiungono posti letto, serve anche qualcuno che li monitori".
Zucconi non dimentica anche di rimarcare l’altrettanto grave situazione in cui versa la medicina di base, come un po’ tutti i cittadini hanno occasione di constatare quotidianamente. "A Barga – sottolinea – i cittadini sono costretti a portare i figli in visita presso l’ospedale, perché la pediatra di famiglia è andata in pensione e non si trova un sostituto. Non è possibile continuare così, il diritto alla salute è sacrosanto ed è inaccettabile arrivare al punto di aver paura di doversi recare in ospedale. Manca strategia, visione, programmazione e non solo in provincia di Lucca, ma come abbiamo più volte evidenziato in tutta la Regione Toscana".
Come se non bastasse, le aziende ospedaliere non riescono a comunicare tra di loro, ricorda Zucconi, perché i sistemi informatici utilizzati dai vari ospedali sono differenti fra loro.
F.Vin.