REDAZIONE LUCCA

Sagre, gli organizzatori annaspano nel buio

Mauro: "Concentriamo gli appuntamenti a luglio e agosto quando c’è più gente". Frati: "In questa situazione rispetto per i ristoranti"

"Sagre no", poi "sagre sì", ma condizionate alle autorizzazioni della giunta, che valuterà una ad una ogni richiesta secondo i dettami sanitari delle varie ordinanze regionali e dei Dcpm governativi. Per gli organizzatori però non ci sono ancora certezze, al di là della volontà di fare anche in era Covid le manifestazioni che ogni estate animano il territorio di Massarosa. C’è un ovvio, generale ritardo sulla tabella di marcia, sia dal punto di vista concreto (siamo a metà giugno e un paio di sagre, teoricamente, sarebbero già saltate), sia dal punto di vista organizzativo: solo ieri sera c’è stato un primo incontro tra i rappresentanti per valutare il da farsi.

"Noi siamo interessati a organizzare la manifestazione – spiega Francesco Mauro, responsabile della Sagra della Pupporina e del Tordello di Bozzano – nella misura in cui si riuscirà a trovare un calendario condiviso con tutti, compresi quelli che avrebbero dovuto fare la sagra quando non si poteva". Proprio Mauro ieri sera ha presentato una proposta in tal senso: "Io sono dell’idea di concentrare tutto tra luglio e agosto, che oltre tutto è il momento in cui c’è più gente, e nel caso accorciare la durata di tutte le sagre. E’ chiaro che prima però serve un confronto globale. E in generale il lavoro quest’anno sarà più difficile perché con tutte le regole aggiuntive che ci sono, l’organizzazione diventa più complicata: non escludo che qualcuno rinunci. E non dimentichiamo che bisogna valutare anche le ripercussioni sui locali. I tempi sono stretti, manca un calendario e ad oggi, di fatto, le sagre non ci sono. Vediamo se riusciamo a predisporre un calendario – conclude – che possa essere recepito dall’amministrazione".

Inoltre, bisognerà valutare singolarmente ogni manifestazione per capire come far combaciare le necessità degli organizzatori con le norme per la sicurezza sanitaria. "Per ora non c’è niente di certo – spiega Adriano Fenzi di Piano di Conca, che da 37 anni organizza la Sagra del Fungo Porcino alla Gulfa –; noi cercheremo di fare la sagra, ma è tutto in divenire, anche perché le misure sanitarie tra un mese potrebbero essere diverse da quelle di oggi. La tutela dei ristoratori? Ho avuto un bar-ristorante per 20 anni, la sagra non dà noia". Eppure, proprio i problemi dei ristoratori inducono alla massima cautela altre realtà associative. Tra chi esprime preoccupazione c’è Lorenzo Frati, organizzatore della Sagra della Bruschetta di Quiesa: "Penso che si potrà fare poco, soprattutto per rispetto ai ristoratori".

Daniele Mannocchi