“Riuso contro riciclo? No grazie!“ Confindustria, appello all’Europa

Dal convegno promosso nella sede lucchese è emersa la contrarietà ad una concorrenza tra le due pratiche

“Riuso contro riciclo? No grazie!“  Confindustria, appello all’Europa

“Riuso contro riciclo? No grazie!“ Confindustria, appello all’Europa

di Maurizio Guccione

Non piace a Confindustria Toscana Nord la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo che sembra prediligere la politica del riuso dei materiali anziché il riciclo. L’argomento ha tenuto banco ieri nel corso di un convegno che Ctn ha organizzato a Lucca dal titolo inequivocabile “Riuso vs riciclo? No grazie!“ e che ha visto la partecipazione della vicepresidente Fabia Romagnoli, del professor Fabio Iraldo dell’Istituto di management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, insieme a Massimo Basta del direttivo di Assocarta nonché direttore generale della Ds Smith, e di Gianluca Castellini del collegio di presidenza di GIFCO – Assografici e Ceo di Smurfit Kappa.

In prima fila anche il presidente della Provincia Luca Menesini, Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega e Andrea Barabotti, deputato della Lega e membro della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, in veste di relatore della proposta di regolamento europeo su imballaggi e rifiuti di imballaggio. Un convegno che ha avuto lo scopo di analizzare quanto è in discussione a livello europeo sugli imballaggi, chiedendo a gran voce due cose: che la scelta non ricada sul riuso per una scelta ideologica e che si adottino scelte sulla base della neutralità delle evidenze scientifiche che, da quanto emergerebbe, non depongono a favore del riuso. Infine, che la materia sia licenziata attraverso l’adozione di una direttiva e non di un regolamento.

L’impianto della discussione si basa sul fatto che, come ha sottolineato Fabia Romagnoli, "la discussione appare deficitaria sotto il punto di vista scientifico, dando per scontato che il riuso rappresenti una risposta migliore rispetto al riciclo: sappiamo che non sempre è così - prosegue - e tutti noi siamo concordi verso la transizione ecologica concordata; sono molteplici gli aspetti che devono essere tenuti nella giusta considerazione; quello che viene proposto deve tenere conto dell’ambiente, ma anche delle attività industriali, nonché degli aspetti sociali ed economici".

Il professor Iraldo, fa notare la “notizia“ rappresentata dal fatto che "oggi siamo qui a parlare di riuso e riciclo, che sono modelli che vanno nella direzione giusta della tutela dell’ambiente; ma l’approccio adottato a livello europeo, non è suffragato da dati scientifici reali; gli studi sull’impatto, lo strumento ordinario che viene sempre utilizzato, prende quale parametro ottimale i dati che arrivano dall’Ungheria: nessuna preclusione, per carità, ma l’Italia in termini di riciclo lavora ormai da decenni, ha numeri che sono tra i migliori al mondo e trovo questa presa di posizione discutibile da parte della Commissione europea; sono poi contrario a posizioni preconcette". Critiche sulla proposta che punta al riuso, arrivano anche da Assocarta: "Siamo contrari al regolamento - dichiara Massimo Basta - semmai è preferibile la direttiva perché lascia parlare i singoli Stati membri secondo l’esperienza maturata negli anni e in Italia siamo un’eccellenza; in certi casi, poi, spingere solo sul riuso ha sicuramente una valenza negativa: siamo un settore trainante a livello europeo, il riciclo che oggi si assesta all’85% della fibra di cellulosa, semmai possiamo spingerlo oltre il 90%".

Dello stesso tenore il pensiero di Gianluca Castellini di Assografici: "Siamo contrari, l’impianto del regolamento vede solo l’aspetto ambientale, importantissimo, ma non è l’unico; vi sono implicazioni sociali ed economiche che devono essere considerate nella giusta misura".

Sarà dunque battaglia a livello di discussione in sede europea, ma ancor prima in Commissione Attività produttive della Camera dove, sul tema, sembra svilupparsi un dibattito che impegna entrambi gli schieramenti in maniera trasverale.