
La donna fu arrestata a settembre del 2016 (Archivio)
Lucca, 27 marzo 2019 - «O paghi o pubblico su Facebook la foto di te nudo, ti rovino». La richiesta di soldi, l’ennesima, era arrivata ad agosto del 2016. Un ricatto a luci rosse in piena regola. Architettato da Samya Zouhid, una 25enne di origini marocchine che da mesi aveva una relazione sentimentale con un noto commerciante di Castelnuovo ultracinquantenne e che, pochi giorni fa, è stata condannata dal tribunale di Lucca riunito in seduta collegiale presieduta dal giudice Gerardo Boragine, a 3 anni e 6 mesi per estorsione. La relazione dell’uomo con la 25enne, di bella presenza, disoccupata e all’epoca da poco in Valle del Serchio, infatti sarebbe stata basata sui ‘regalini’ in denaro che il commerciante elargiva, seppur in maniera sporadica, alla giovane. Anche con maxi versamenti anche da 400 euro a volta per un totale che, in pochi mesi, aveva superato ampiamente il migliaio di euro. La donna infatti era diventata sempre più insistente anche dopo la fine della relazione.
Finchél’uomo non è riuscito a sostenerne il ritmo. Ad aprirgli gli occhi, ad agosto del 2016, fu l’ennesima richiesta di soldi della donna che pretendeva a tutti i costi 280 euro in contanti. Accompagnando l’ordine con una minaccia vera e propria: pubblicare su Facebook alcune foto dell’uomo scattate in un momento di intimità tra i due se non la avesse accontentata. Della serie: o i soldi o l’umiliazione sul web di fronte a parenti ed amici. E così fra le due, l’uomo ha scelto la terza strada, bussando alla caserma dei carabinieri di Castelnuovo. Dopo aver finto di cedere al ricatto, quasi tre anni fa, il commerciante aveva incontrato la 25enne in un bar di Fornoli. L’uomo si presentò con i soldi richiesti, ma fotografati e segnalati dai militari,
Così, al momento dello scambio della ‘mazzetta spia’ di 280 euro, scattò l’arresto della giovane da parte del Nucleo Radiomobile. La ragazza dopo un periodo di detenzione nel carcere di Pisa, pochi giorni fa è stata condannata a una pena che, considerate le attenuanti generiche, è arrivata a 3 anni e 6 mesi senza benefici e senza possibilità di misure alternative alla detenzione.
Claudio Capanni