REDAZIONE LUCCA

Recensioni in 5 minuti: "Fury"

Non solo guerra, sparatorie e combattimenti di Marco Andreini

Uno scatto dal backstage

Lucca, 8 febbraio 2015 - "FURY" di David Ayer

Lo sceneggiatore di Fast And Furious e Training Day stavolta scrive, produce ma più che altro dirige un film ambientato agli sgoccioli della Seconda Guerra Mondiale e lo fa con un cast veramente di alto livello che mescola l'ormai navigato Brad Pitt a molti volti nuovi del cinema come Shia LaBeouf e Logan Lerman (tra gli altri anche Jon Bernthal di The Walking Dead). Aprile 1945: la Guerra è all'epilogo ma i tedeschi stentano ad arrendersi in casa loro. Si combatte di porta in porta, di città in città, di resistenza in resistenza. Il sergente dell'esercito americano Don "Wardaddy" Collier (Brad Pitt) è un veterano impavido ed esperto, un osso duro plasmato dalla Guerra e che sa bene cosa è in grado di fare l'uomo. Nella sua unità è appena arrivato Norman (Logan Lerman), un giovane dattilografo chiamato a sostituire una recente perdita nella squadra di Don. L'animo innocente di Norman sarà messo a dura prova quando si confronterà con il vero volto della Guerra. A bordo di un carro armato chiamato Fury i protagonisti si troveranno a combattere per la sopravvivenza in terra straniera dietro le linee nemiche. Brad Pitt (con il suo nuovo taglio di capelli decisamente azzeccato) è la perfetta antitesi del giovane Logan Lerman: l'uno freddo, deciso, spietato e che non fa sconti; l'altro è fragile, impaurito, pieno di una coscienza ancora senza macchia. Il rapporto inizialmente forzato e scontroso che si crea tra i due è in definitiva la cosa più bella e che più coinvolge durante il film.

Non solo Guerra insomma, non solo sparatorie e combattimenti ma in Fury c'è molto altro. La Guerra cambia l'uomo, cambia la persona e rimane indelebile. Questo aspetto introspettivo non è per niente secondario e viene affrontato con grande serietà, talvolta anche con brutalità e violenza. Le fasi di battaglia non sono comunque poche e si intervallano alla perfezione con momenti come detto più riflessivi, perché anche in una brutale guerra c'è spazio per un briciolo di umanità. Il carro armato diventa la casa dei protagonisti e gli scontri 'tank vs tank' sono tutti da seguire. Ho infine apprezzato il punto di vista utilizzato: l'esercito americano avanza sui carri armati e a piedi per le campagne di una Germania praticamente sconfitta ma dove le imboscate, le insidie della resistenza tedesca e delle SS sono dietro l'angolo. Fury, tirando le somme, non è il solito film di guerra che ci si può aspettare con battaglie campali e dall'epicità straripante, bensì qualcosa di nuovo e originale, molto crudo ma anche toccante. Seppur non privo di difetti (e ce ne sono per quanto riguarda la veridicità di alcune scene non proprio realistiche - ma è anche vero che siamo nell'ambito ambito di un compromesso che si chiama 'Cinema') mi piace definirlo come una 'avventura bellica' che saprà accontentare tutti gli appassionati. 

"Gli ideali sono pacifici. La guerra è violenta" - Don Collier (Brad Pitt)

Voto 7+