La mostarda è una confettura fatta con frutta condita con rafano. Quest’ultima altro non è che una radice dall’odore pungente che conferisce alla mostarda un sapore unico, oltreché conferirle il ruolo di fonte di salute.
Eppure, ricordo che mio nonno non la mangiava mai e dopo anni, diventato grandicello,mi spiegò il motivo.
Verso la fine della prima guerra mondiale nel luglio del 1917 nella cittadina belga di Ipres i tedeschi usarono per la prima volta il gas nervino che grazie al suo odore pungente fu chiamato gas mostarda.
Era stato inventato dl chimico tedesco Fritz Haber che nel 1918 ricevette il premio Nobel per la chimica per altri motivi (la sintesi della ammoniaca).
A Ipres a causa del gas nervino morirono oltre 15mila giovanissimi soldati inglesi.
Fu uno shock talmente forte che per anni questo gas omicida non fu più usato. Anche se ci pensarono gli Italiani a riesumare questa ignobile arma durante la guerra di Etiopia.
Nel contempo Fritz Haber passò dalla gloria alla polvere; i nazisti scoprirono le sue radici ebree e lo cacciarono dalla Germania.
E vabbeh, giacché ci siamo parliamo del Rafano onnipresente in Basilicata con cui si compongono ottime mostarde.
Il Rafano (nome scientifico Harmoracia Rusticana) cresce spontaneo in tutto il Nord Europa ma anche nelle fertili pianure della Lucania; le sue virtù salutari sono immense: è un forte depurativo del fegato; abbassa fortemente la colesterolemia, è un grande energizzante vista la sua ricchezza in minerali pregiati.
Ma sono le proprietà organolettiche a rendere prezioso questa radice che grazie al suo profumo e al suo basso costo viene chiamato il “Tartufo dei Poveri”.
Il modo migliore per usarlo e’ quello di grattugiarlo sopra le pietanze, come presidio terapeutico è utile invece farne un decotto da bere a tazzine durante la giornata.