
La pittura lucchese si distingue da tutte le altre, in particolare da quelle italiane e, nello specifico, toscane, per il senso del racconto e meglio ancora, delle inquadrature o scene che fanno parte di storie che spesso si riallacciano alla tradizione moderna lucchese. Questo racconto non è sempre frutto di visioni che possono avere la genesi in tradizioni storiche o semplicemente di vita vissuta nel tempo, ma più spesso colgono lo spirito e il senso di scenette che si sono svolte e possono svolgersi giornalmente. Poeta blasfemo di questo mondo è Roberto Fontirossi. pittore lucchese di spicco che appartiene alla categoria degli artisti che sono nati e cresciuti negli anni ’60 per poi spiccare il volo fino ai giorni nostri che sono sempre proficui per una pittura che ha immancabilmente i suoi fan. Quelli che il pittore lucchese ha conquistato con le sue scenette popolari, con le visioni di Lucca in tono surreale che mostra figure e cavalli volanti, con i suoi musicisti scapigliati sulla spiaggia, con le prostitute affacciate a case disfatte (il riferimento al rione ormai distrutto di Cittadella è evidente), i violinisti su carta da musica e le figure che cavalcano in cielo, e tante altre sulle nuvole, nonché figurazioni che popolano un mondo surreale che non dimentica l’ironia. Perché un punto di forza di Roberto è lo spirito ironico e a volte satirico che predomina le figurazioni, uno spirito che gli permette di affrontare tutte le situazioni con uno sguardo divertente, suadente, che trasforma il bozzetto in una scena quasi teatrale in cui i personaggi svolgono il loro ruolo consapevoli di quello che devono e vogliono fare. Da giovanissimo, scavalcata una tendenza per così dire viareggina, iniziò questo tipo di pittura che non ha mai abbandonato, a cui ha dato un proprio marchio che ancora oggi si perpetua con l’imprimere ad essa, quando è necessario, un particolare fattore cromatico che è una delle sue peculiari caratteristiche. Perché il colore è un’altra delle doti del Fontirossi da non trascurare affatto. Il sensibile cromatismo con cui il pittore forma le più varie e anche divertenti figure, è un’altra speciale dote di un’arte che si inserisce di forza nella tradizione della più seducente pittura lucchese.
Mario Rocchi