“Quattrocento anni fa il sacrificio di Orsucci“

Il missionario lucchese fu arrestato e bruciato sul rogo nel 1622 a Nagasaki. Commemorazione in via Guinigi in diretta con il vescovo dal Giappone

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A quattrocento anni dal martirio, si è tenuta ieri mattina la commemorazione del missionario lucchese Angelo Orsucci, morto sul rogo in Giappone, a Nagasaki, nel 1622. La celebrazione si è svolta in via Guinigi, sotto la lapide affissa a Palazzo Orsucci in memoria del beato, alla presenza del sindaco Mario Pardini, di don Piero Ciardella, Delegato dalla Diocesi e Giuseppe Guerra del Lions Club Lucca Le Mura, in collegamento con la delegazione dell’arcidiocesi di Lucca, guidata dall’arcivescovo Paolo Giulietti, che si trova a Nagasaki per partecipare alle celebrazioni dei martiri, tenutesi quasi in contemporanea.

Durante la cerimonia, in collegamento telefonico, il vescovo Giulietti ha illustrato l’evento analogo tenutosi in Giappone. “Ci siamo trovati in piazza a Nagasaki di fronte al memoriale che ricorda i martiri cristiani in Giappone – ha sottolineato monsignor Giulietti -. Siamo andati in processione in cattedrale tenendo in mano le tavolette con tutti i nomi dei martiri e poi abbiamo celebrato l’eucarestia. Questi giorni sono serviti a riscoprire la figura di Orsucci e il ruolo dei missionari occidentali qui in Giappone. Nonostante pochi anni di evangelizzazione, fatta mantenendo un equilibrio con la cultura locale, questa ha tenuto duro per due secoli e mezzo con una trasmissione a livello familiare, nonostante si rischiasse la morte. Davvero sorprendente. Orsucci venne in Giappone sapendo di rischiare grosso, e dopo pochi mesi in cui riuscì a stare vicino alla comunità locale, trascorse gli ultimi quattro anni di vita in prigionia, seguita dal martirio”.

In occasione dei 450 anni dalla nascita di Angelo Orsucci, avvenuta nel 1573, Lucca ospiterà una delegazione proveniente da Nagasaki. “I 450 anni dalla nascita – ha sottolineato il vescovo –, potrebbero essere l’occasione per rivalutare la figura di Orsucci e dell’azione missionaria di quegli anni in Giappone. Spero quindi che la commemorazione di oggi di fronte alla lapide possa essere un punto di partenza che ci veda uniti in questo legame che può nascere tra noi e Nagasaki”.

Il sindaco Pardini ha deposto una corona in memoria del martirio di Angelo Orsucci, ringraziando il vescovo e la delegazione: “Voglio ringraziarla – ha affermato Pardini – e devo ricordare che appena ho assunto il ruolo di sindaco, ci siamo visti con il vescovo e abbiamo parlato di questa commemorazione. Purtroppo non sono potuto venire con voi in Giappone, perché è il primo anno da sindaco e il mio ruolo mi impone di essere vicino alla città durante il settembre. Non volevo mancare a questa commemorazione di fronte alla lapide del martire e senza dubbio nel 2023 per i 450 anni dalla nascita non mancherà l’impegno di tutti“.

La cerimonia si è conclusa sulle note della “Madama Butterfly” di Puccini, eseguita al violino da Benedetta Mignani. Nel pomeriggio nel Salone dell’Arcivescovato si è tenuta poi la presentazione della biografia sul Beato Angelo Orsucci, voluta dal Lions club Lucca Le Mura, scritta da Giovanni Macchia, edita da Maria Pacini Fazzi.