Remo Santini
Cronaca

"Q" come qultura

di Remo Santini

Remo Santini

Lucca, 5 ottobre 2014 - Ci avete fatto caso? Viviamo in un periodo in cui tutti si sentono più o meno autorizzati a impartire lezioni su cosa fare, su come agire per risolvere i problemi, su quale sia la verità assoluta. Ben venga, direte voi. Eppure l’andazzo nasconde anche dei rischi. Perché sovente la discussione finisce in rissa. E quando si alza il polverone, dare ragione o torto è sempre più difficile. Succede anche in Lucchesia, e che diamine! Potevamo essere esenti dal fenomeno? Certo che no, anzi. Prendiamo le clamorose dimissioni di Gabriella Biagi Ravenni da direttore della Fondazione Puccini. Il suo silenzio, dopo l’addio, è assordante: e vale più di mille parole. Stupisce che non ci sia chi ne difende l’operato e desta meraviglia il fatto che il sindaco, presidente della Fondazione stessa, non risponda alle accuse lanciate da Colombini sulla gestione dell’organismo, facendo così credere che il promoter dica il giusto quando parla di presunte irregolarità. Una situazione assurda, che testimonia il clima di sbandamento anche su un tema così importante come la valorizzazione della figura del Maestro, che tutto il mondo ci invidia, Tambellini dovrebbe replicare. Fra l’altro, anche io ho una domanda da porgli.

Com'è possibile che in una città come la nostra, ricca di patrimonio e storia, non ci sia un assessore che si occupi a tempo pieno di cultura? Non sarebbe il caso che la delega (ora nelle mani del primo cittadino, che oggettivamente ha troppe cose a cui pensare) fosse affidata direttamente a qualcuno? Non può essere una giustificazione il fatto che ben due esponenti di giunta (la Favati e la Fratello) si siano già alternate al settore e poi abbiano lasciato o per volontà o perché costrette da un rimpasto. Può sembrare paradossale dirlo, proprio in un momento in cui tante famiglie non arrivano alla fine del mese, ma con la cultura (abbinata al turismo) si mangia. Bisogna investirci, avere una linea strategica ben precisa, proprio quella che è mancata finora. Per fortuna che il vuoto di programmazione e idee è colmato dalla Fondazione Cassa di Risparmio con le sue iniziative, ma che l’ente pubblico rinunci ad un ruolo da protagonista è francamente inspiegabile. Comunque tutto il sistema sembra essere minato alla base, e non si deve soltanto buttare la croce addosso all’amministrazione. A mio giudizio rischiano di diventare insopportabili (per qualcuno forse già lo sono) anche i lamenti continui degli operatori che si occupano delle più importanti manifestazioni lucchesi, così come l’annunciata guerra a colpi di esposti tra chi gestisce un evento o un altro. Se da un lato è giusto che tutti rivendichino l’attenzione che meritano, dall’altro credo che ognuno dovrebbe andare per la sua strada senza per forza attaccare gli altri. Qui ci deve essere, e c’é stato finora, spazio per tutti: dal Summer Festival alla rassegna «Puccini e la sua Lucca» fino ai Comics. E invece si passa il tempo a sparlare, perché l’erba del vicino è sempre più verde. Serve un disegno unico, ma anche un’astinenza da veleni e litigi. Altrimenti non ci saranno passi avanti, e dovremo ahimé abituarci a scrivere qultura con la q. Che non è tanto un errore grammaticale, quanto uno stato in cui rischiamo di affondare. E annegare. [email protected]