
La vita di uomo e di artista attraverso le sue lettere. E come non partire dunque proprio da uno scambio epistolare? Quello che intercorse con un amico giornalista che voleva scrivere appunto su di lui e sulla sua vita e che chiedeva come fossero quegli anni, i primi anni milanesi prima che Giacomo Puccini diventasse il Maestro Puccini.
Inizia dunque così il nuovo documentario firmato Gino Bertini dal titolo “Giacomo Puccini - Vissi d’arte... Vissi d’amore“. Un’opera che si basa sul lavoro del 2005-2006 (che infatti aveva lo stesso titolo e di cui conserva anche la stessa ricostruzione con voce fuori campo di Claudio Capone), ma che stavolta è stato arricchito di immagini nuove e realizzate anche con il drone.
Un documentario sia in 4k – dunque ad altissima definizione – che in hd, in italiano e in inglese, della durata di 58 minuti. In poco meno di un’ora dunque Bertini ci fa immergere nella vita di Giacomo Puccini e ci fa rivivere gli anni giovanili passati a Lucca e quelli immersi nella vita musicale milanese densi di ogni tipo di problema e l’affermazione definitiva poi con i successi di “Manon Lescaut“ e “La Bohème“.
Anni rivissuti grazie anche ad alcune delle lettere di Puccini già raccolte in tre volumi curati dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni, mentre le immagini ci portano ai luoghi cari a Puccini: da Villa Mansi (quella di San Martino in Freddana), immortalata grazie al drone (le riprese con il drone sono state effettuate da Luca Gigliotti), alla villa del Castellaccio vicino Pescia dove compose una parte de “La Bohème“, fino alla villa di Chiatri, quella di Viareggio, l’esterno della villa di Torre del Lago, la casa di Lucca oggi museo, il “Boccherini“, insomma, un documentario che ricostruisce la vita di Puccini dallo studio all’istituto musicale lucchese fino alla morte a Bruxelles nel 1924. Attraverso splendide immagini sarà così possibile rivivere lo scenario dei luoghi dove Puccini ha vissuto e composto le sue opere. Le sue tante passioni – tra cui la caccia e le automobili – il suo forte legame con Lucca, la sua città natale.
Ad arricchire il documentario la chitarra di Meme Lucarelli; la voce narrante è di Marco Brinzi, mentre la voce fuori campo del compianto e indimenticabile Claudio Capone.
Non è il primo documentario su Puccini quello realizzato da Gino Bertini. Il primo infatti – dal titolo “Giacomo Puccini“ – risale al 1995, mentre il secondo “Giacomo Puccini - Vissi d’arte... Vissi d’amore“ è del 2005-2006 e fu proiettato al Teatro del Giglio nell’ambito di CardioLucca: il pubblico potè assistere anche a un concerto del “Boccherini“ mentre l’attore Marco Brinzi lesse in diretta alcune lettere di Puccini. Anche in questo lavoro la voce fuori campo era di Claudio Capone. Nel documentario che uscirà invece la prossima settimana (sempre dal titolo “Giacomo Puccini - Vissi d’arte... Vissi d’amore“), Bertini riparte dal lavoro effettuato nel 2005-2006, sempre dunque con la voce di Capone, arricchendolo stavolta però di nuove immagini e anche di un nuovo montaggio, mentre lo stesso Brinzi ha registrato la lettura di alcune lettere di Puccini al teatro di Montecarlo. Un dvd che ci permetterà, una volta in più, di conoscere e approfondire alcuni tratti di Giacomo Puccini.
Cristiano Consorti