FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

"Hotel Universo, il restauro? Esprimerà soprattutto la lucchesità"

Il progetto del prestigioso studio Archea. Lavori da novembre

Da sinistra Lance Shaner, Marialina Marcucci e Plato Ghinos (foto Alcide)

Lucca, 20 luglio 2016 - «Un albergo che esprima, prima di tutto, la lucchesità, non la toscanità». Vuole proprio sottolinearlo Giovanni Polazzi, l’architetto di «Archea Associati», un network di 80 professionisti (all’attivo anche la facciata del nuovo e ultratecnologico stadio di Udine e il rifacimento della storica Cantina Antinori) che Shaner management group insieme a Marialina Marcucci, ha scelto per restaurare l’hotel Universo di piazza del Giglio. Lo storico albergo, come si ricorderà, è stato rilevato all’asta nel gennaio scorso per una cifra intorno ai 4 milioni di euro. Ora è tempo di pensare al suo recupero, che dovrebbe essere completato per il dicembre 2017. Un traguardo ambizioso, anche perché i lavori non mancano. A partire da quelli per la messa a norma dell’edificio. Dunque un anno e poco più e l’Universo, le cui origini come albergo risalgono al 1850, tornerà al suo splendore. Anche qualcosa di più, assicurano.

Perché le intenzioni sono davvero in grande stile e del resto la scelta di rivolgersi a uno studio molto titolato ne è la conferma. «Stiamo sviluppando un progetto che rispetti naturalmente la struttura e la tradizione dell’immobile – spiega l’architetto Polazzi – ma che preveda anche alcuni elementi contemporanei. Gran parte del lavoro sarà sugli interni e la ricerca iconografica e storica è già iniziata: colori, finiture, intonaci che riprendono la tradizione lucchese, come pure ricerca sulle sete che a Lucca sono un vanto. L’obiettivo è dare vita non a un albergo internazionale, ma a un piccolo gioiello dove chi soggiorna possa respirare il sapore e l’identità lucchese. Del resto, la richiesta esplicita della committente è di porre particolare attenzione alla lucchesità dell’immobile, non alla toscanità».

Il lavoro, che ha già conosciuto i primi passi con una serie di incontri con il sindaco Tambellini e con la Soprintendenza, dovrebbe restituire alla città un albergo con circa 60 camere, più grandi di molte di quelle presenti prima della chiusura, e con la massima attenzione agli arredi. «La posizione dell’immobile – aggiunge Polazzi – è l’elemento su cui puntare: ci sono camere che si affacciano su piazza Napoleone e su piazza del Giglio che vanno valorizzate perché hanno una vista incredibile. Dobbiamo lavorare per dare valore alle camere giocando tra tradizione e contemporaneità. C’è naturalmente molto da lavorare». Allo studio anche l’ipotesi di ricavare dalla piccola terrazza presente un roof garden. Dunque, il conto alla rovescia per una nuova vita dell’albergo, dove hanno soggiornato illustri ospiti nel corso dei suoi centocinquanta e passa anni di vita, è ormai partito.