Bimbo di 10 anni morto soffocato. La Corte chiede una super perizia

Udienza di appello a Firenze per i ricorsi dei tre medici condannati in primo grado. I giudici nomineranno una commissione di esperti

Firenze, Palazzo di giustizia (New Press Photo)

Firenze, Palazzo di giustizia (New Press Photo)

Lucca, 3 luglio 2020 - Nuovo colpo di scena nella lunga vicenda processuale sulla tragica fine di Alessandro Favilla, il bambino di 10 anni morto il 25 ottobre 2012 per un crisi respiratoria. I giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Firenze ieri hanno infatti deciso di procedere con la nomina di un collegio di periti che stabilisca le cause della morte e le eventuali responsabilità a carico dei tre pediatri già condannati in primo grado dal tribunale di Lucca. La procuratrice generale Luciana Piras in udienza aveva chiesto la conferma delle condanne, mentre i difensori dei tre pediatri avevano chiesto l’assoluzione per tutti e tre i medici. Dopo una breve camera di consiglio, la Corte ha però ritenuto di nominare una commissione di esperti che valuti di nuovo le carte del processo. La commissione collegiale sarà nominata nella data del 21 luglio: gli esperti avranno due o tre mesi di tempo per trarre le proprie conclusioni. «Vogliamo restare fiduciosi sulla giustizia e confidiamo anche nel fatto che la procuratrice ha chiesto la conferma delle condanne, anche i tempi si allungano ancora...". Così Alessia ed Emanuele Favilla, i genitori del bimbo, al termine dell’udienza, assistiti dai legali Enrico Marzaduri e Adele Boris. Le condanne in primo grado erano state di 2 anni di reclusione per la dottoressa Elisabetta Spadoni dell’ospedale di Lucca, mentre al dottor Graziano Vierucci, anch’egli medico dell’ospedale e al pediatra di famiglia, Giuseppe Fontana, erano stati inflitti un anno e quattro mesi ciascuno. A tutti e tre il giudice aveva concesso la sospensione condizionale della pena. Il nuovo processo era stato richiesto dai legali dei tre medici: Lodovica Giorgi per la dottoressa Spadoni, l’avvocato Filippo Cei per il dottor Vierucci e gli avvocati Mugnai e Mezzetti per il dottor Fontana. Quella aperta sulla tragica fine del bambino di 10 anni è una vicenda giudiziaria lunghissima e dal percorso accidentato, iniziata nel 2012 e proseguita con richieste di archiviazione della stessa Procura per tutti i medici coinvolti, poi ribaltate dal gip e infine dalla sentenza di primo grado arrivata a quasi cinque anni e mezzo dalla tragedia. Un quarto medico finito sotto processo, il dottor Marco Montesanti, all’epoca in servizio al "Campo di Marte", era stato invece definitivamente assolto un anno fa, il 13 giugno 2019, dal tribunale di Lucca “perché il fatto non costituisce reato“. «Il bambino – aveva affermato il pm nella sua richiesta di condanna per i tre imputati – accusava sintomi che avrebbero dovuto spingere i medici che l’hanno visitato a disporne il ricovero con urgenza. C’è stato un misto di negligenza e di imprudenza che ha fatto loro sottovalutare una situazione grave, che ha portato alla morte del bambino. Insomma, se fosse stato ricoverato almeno il 20 ottobre 2012, Alessandro Favilla si sarebbe potuto salvare...". Adesso la parola passa alla commissione che, tramite una ’super perizia’ valuterà di nuovo le carte del processo. © RIPRODUZIONE RISERVATA