
Pnrr e piccoli Comuni "Le regole di erogazione sono un vero disastro"
"Se il governo non cambia le regole in merito all’erogazione dei Fondi PNRR per i piccoli Comuni, saltiamo tutti per aria". A dirlo è il sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti, che sottolinea l’enorme difficoltà che hanno i Comuni più contenuti, come il suo, nell’attingere ai fondi del Piano nazionale di ripresa e risilienza. "Il Comune di Pescaglia - prosegue - sta ancora aspettando che venga liquidata una parte consistente dei fondi destinati alla costruzione (già realizzata) del nuovo polo scolastico di Monsagrati “Margherita Hack". Tra pochi mesi, inoltre, il Comune dovrà far partire i lavori di costruzione del nuovo plesso scolastico di Piegaio, per il quale è stato assegnato un contributo Pnrr di 3,9 milioni. Per i soldi che non arrivano dallo Stato, e che il Comune ha dovuto anticipare alla ditta appaltatrice, ad ora l’ente ha dovuto pagare oltre 20mila euro di interessi per l’utilizzo dell’anticipazione di cassa.
"Il rischio che a fine anno manchino risorse importanti sul bilancio di tanti piccoli comuni, se il Governo non cambia le regole, è concreto - prosegue Bonfanti - Il paradosso è che i contributi del PNRR sono già nelle casse dello Stato ma non stanno arrivando e i Comuni sono costretti ad anticipare soldi che non hanno ancora e che per le regole relative all’anticipazione di cassa spesso non possono nemmeno anticipare, col rischio, a fine anno, di non poter chiudere i bilanci. Bisogna tenere presente che dei 171 mila progetti candidati ai finanziamenti del PNRR (per un importo complessivo di 180 miliardi di euro), circa 70 mila sono destinati ai Comuni sotto i 5mila abitanti. Ciò che sta emergendo è che, per “riempire” questa fetta di contributi rivolti agli enti locali, sono confluiti nel Pnrr anche progetti approvati negli anni scorsi, fino al 2020, dalle Regioni, come il Nuovo Polo “Margherita Hack” di Monsagrati".
Un cambio che per i piccoli Comuni ha fatto la differenza. "Perché se in passato la Regione garantiva i contributi durante tutta la fase di avanzamento dei lavori, ora - spiega il sindaco - i Comuni devono anticipare cifre consistenti, tra il 50% e il 100% dell’importo totale. Il che rischia di rendere impossibile onorare i pagamenti in favore delle imprese appaltatrici, quindi di esporsi a ricorsi". La proposta, a questo punto, di Bonfanti è di "modificare la modalità di distribuzione dei fondi: anticipo del 20-30% prima dell’inizio dei lavori, 60-70% a seguito della comunicazione dell’avvio e il restante alla presentazione della certificazione di regolare esecuzione. Oppure la costituzione di un fondo di rotazione presso Cassa Depositi e Prestiti che possa anticipare, a tasso zero, l’importo necessario al pagamento delle fatture non quietanzate ricevute dalla ditta appaltatrice e che il Comune si impegna a restituire una volta ricevute le risorse dallo Stato".