
Pirogassificatore, il giorno dopo. La notizia del rigetto della conferenza dei servizi per quanto riguarda il progetto presentato da Kme è arrivata non inaspettata, ma quasi; complice il lockdow, l’argomento aveva perso in parte l’attualità che lo aveva tenuto tra le notizie principali della valle dal giugno del 2017 ad oggi; insomma il coronavirus aveva offuscato con tutte le sue problematiche anche la vicenda ’gassificatore e così la decisione, che invece ha una valenza importantissima, è arrivata sicuramente inaspettata. Ma cosa succederà? La comunicazione ufficializzata venerdì e arrivata a Kme circa il rigetto del progetto si chiama "preavviso di diniego". Ora Kme ha il diritto di presentare osservazioni scritte, eventualmente corredate da documenti, entro il termine di dieci giorni; decorso detto termine, in assenza di osservazioni si procederà la conclusione definitiva del procedimento; altrimenti si valuterà, in caso le osservazioni ci siano, se queste potranno mettere in discussione la decisione del diniego. Se comunque il respingimento venisse confermato, non è escluso che per Kme si apra la strada di un ricorso al Tar per opporsi alla decisione.
Nel frattempo c’è chi auspica una ripresa del dialogo tra le parti, come propone l’ex sindaco Marco Bonini, il quale è stato uno dei protagonisti di questa storia, in particolare con la decisione che venne assunta poco prima della fine del suo mandato, quando il consiglio comunale all’unanimità approvò una interpretazione autentica art. 31 del Piano strutturale che ha portato poi anche in questo ultimo anno il Comune a sostenere più volte che il luogo dove doveva sorgere il gassificatore aveva caratteristiche di invariante strutturale a valenza ambientale. E’ stato insomma uno dei punti oggetto del contendere. Per Bonini ora bisogna guardare avanti: "Aprire – dichiara – un tavolo di confronto, ripartire da zero salvaguardando occupazione e lavoro ma anche la salute della gente".
E’ intervenuto anche Rossano Ercolini, Presidente Zero Waste Italy, che fin dalle prime manovre della battaglia popolare del fronte del no al progetto è sempre stato in prima linea: "Siamo felici per aver contribuito in modo rilevantissimo ad una battaglia sostenuta dai cittadini attraverso la magistrale mobilitazione del Movimento ’La Libellula’. Senza la gente non si decide niente ha aggiunto Ercolini che nell’occasione bacchetta il settore cartario lucchese il cui pulper sarebbe divenuto il combustibile dell’impianto di Kme: "Le cartiere sono state colpevolmente complici per aver sostenuto il progetto". La Libellula in questi anni è stata il traino dell’insurrezione popolare con le manifestazioni pubbliche e la raccolta di novemila firme.
"Siamo giunti ad una tappa importante del nostro cammino.– dice un comunicato - Il pirogassificatore non sarebbe stato una tutela per l’occupazione della valle. Crediamo che i lavoratori meritino qualcosa di più. Rinnoviamo pertanto la nostra disponibilità verso l’azienda intesa nel suo complesso (direzione, lavoratori, forze sindacali) a sederci insieme ad un tavolo per valutare alternative che possano rappresentare piani di rilancio reali e consoni al contesto locale".
Luca Galeotti