Pilar Fogliati all’Astra con le “Romantiche“

L’attrice-regista si racconta: “Amo Lucca, ho portato qui l’anteprima del mio film perchè è il palcoscenico nazionale più prestigioso“

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LUCCA

Regista, attrice, anzi nell’occasione quattro volte attrice, Pilar Fogliati (al secolo Maria Del Pilar Fogliati, romana ma con nonna argentina) sarà a Lucca stasera alle 20.30 per presentare in anteprima al cinema Astra il suo film Romantiche, in scia allo straordinario successo della serie Netflix Odio il Natale. La commedia arriverà sul maxi schermo il 23 febbraio.

Quattro donne differenti nel suo film, c’è però qualcosa che le accomuna?

Tazia, Michela, Uvetta ed Eugenia hanno in comune moltissimo nonostante sembrino così diverse, l’ambiente che le ha circondate negli anni le ha codificate per usi, costumi e linguaggio. Vivono nella stessa città, distanti pochi chilometri l’una dall’altra ma sembrano vivere in modi diversi, eppure hanno in comune un’età, i 29 anni, che le porta, forse per la prima volta, a porsi delle domande, ad affrontare insicurezze e desideri tipiche di quell’età. Frequentano tutte e quattro la stessa psicologa, ma non si incontrano mai. Sono tutte quattro buffe, esplosive ed hanno una estrema vitalità ma nascondono nello sguardo una segreta disperazione“.

Ce n’è una che le somiglia per alcuni aspetti?

“In tutte e quattro c’è qualcosa che mi somiglia, per me sono come quattro migliori amiche. Voglio bene a tutte loro e mi fanno ridere. Più che somiglianza ognuno di loro ha qualcosa che io vorrei, la forza di Tazia, l’incoscienza di Uvetta, il coraggio di Eugenia, lo spirito di Michela. Ma sicuramente di tutte e quattro mi somiglia l’ironia, la capacità di prendersi in giro“.

Da attrice a regista: in quali panni si sente meglio?

“È difficile scegliere, per in questo caso era tutto insieme, a 360 gradi, vedere il mondo attraverso la macchina da presa è stato un sogno, mi ha dato la possibilità non solo di darle voce ma anche di colorarle, vestirle, illuminarle, farle muove nello spazio. Uno dei processi però che ho trovato più stimolante e divertente stato sicuramente la scrittura e la costruzione della sceneggiatura insieme a Giovanni Veronesi e l’esordiente Giovanni Nasta“.

Cosa l’ha convinta a portare l’anteprima a Lucca?

“Lucca è da anni il luogo di prestigio italiano per le novità in campo artistico, musica, cinema, fumetto, scrittura, per me è un orgoglio e un onore poterlo presentare qui. Spero di essere

all’altezza di una città che respira novità e creatività in modo così originale e partecipato. Il mio

augurio per il mio film è di divertire, di ridere di alcuni stereotipi sociali e di caratteri umani italiani che fanno sorridere“.

Conosce la nostra città?

“La conosco e ne sono innamorata! La mia più grande amica, Bianca, è di Lucca quindi la sua

famiglia è un po come fosse anche la mia. Non vedo l’ora di tornarci e scoprirla ancora di più. Lucca è un gioiello, con le sue mura antiche, che la circondano in un cerchio come un anello

prezioso“.

Quanto sono davvero “Romantiche“ le sue quattro donne?

“Sono Romantiche perché sognano, perché si affacciano alla finestra e sono amiche delle stelle ma anche delle nuvole, i loro pensieri sono sfocati ma hanno voglia di esplodere, vivono fortemente le emozioni. “Romantica” è un termine gigantesco, ha ormai vari significati, da l’uso che se ne fa nel quotidiano a quello più profondo che viene dalla letteratura, essere romantici vuol dire essere sentimentali ma anche inquieti, queste due parole messe insieme sono meravigliose. E ironizzare su questo binomio è stata la sfida del film“.

Qual è la scena che è stata provata più volte?

“Il monologo in piano sequenza che chiude il primo episodio, quello di Eugenia Praticò, la palermitana che vive a Roma per avere successo nel cinema, dovevo guardare in macchina e farle fare uno sfogo esasperato perché le è stato detto che non ha talento, una scena intensa ma spero anche divertente“.

Progetti?

“L’incontro più fortunato per me è stato quello con Giovanni Veronesi, mi ha aperto gli occhi. Spero di avere la possibilità di lavorare con lui e imparare da lui anche perché insieme ci divertiamo un sacco“.

Laura Sartini