REDAZIONE LUCCA

Petra Magoni senza tampone, concerto annullato: "Pregiudizi contro di me"

La cantante dà la sua versione dei fatti: "Ho chiesto a che titolo potevano controllare il mio tampone trattandosi di dati sensibili"

Petra Magoni

Pisa, 8 agosto 2021 - Finirà sul tavolo degli avvocati il ‘caso’ che ha travolto la cantante pisana Petra Magoni e gli organizzatori dello "Stanno tutti bene festival" di Capannori. Bufera che si è abbattuta venerdì, proprio nel giorno in cui è scattato l’obbligo di green pass per gli eventi e concerti all’aperto. Petra Magoni non ci sta ad essere accusata di essere no vax e di aver rifiutato il tampone richiesto per esibirsi. "Anzi – dice – ho un video che testimonia che, nel momento che ho accettato, mi è stato negato. Non lo divulgo perchè è già in mano ai legali".

Il risultato rimane comunque lo stesso: concerto annullato (quello del duo "Musica Nuda" di cui la cantante pisana fa parte insieme a Ferruccio Spinetti) e fuoco incrociato di accuse. Gli organizzatori del festival parlano di "rifiuto da parte dell’artista Petra Magoni di seguire la direttiva di comportamento definita da ‘Stanno Tutti Bene’ che fa riferimento alle indicazioni del Decreto Legge 23 luglio 2021, n. 105" e di "mancanza di rispetto nei confronti di quanti - operatori del mondo dello spettacolo, volontari - lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione".

Petra, ci dia la sua versione dei fatti.

"Ho solo avuto l’ardire di farmi e fare delle domande. Nella corrispondenza via email nei giorni precedenti ho sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta, che non era contemplata negli accordi iniziali. Nel decreto legge in vigore non ci sono disposizioni riguardo chi sta lavorando ma solo verso chi sta fruendo del servizio. Addirittura Assomusica ha inviato il giorno 5 un comunicato dove specificava chiaramente che tecnici e musicisti non erano tenuti ad avere il green pass per svolgere il proprio lavoro. I parlamentari sono esenti, visto che alla Camera lavorano, quindi mi chiedo se ancora una volta il nostro non venga considerato tale. Inoltre chiedevo a che titolo avrebbero potuto controllare il mio tampone (che avevo con me) trattandosi di dati sensibili come specificato dal Garante della privacy. Non mi sarei mai aspettata l’aggressività che mi sono trovata ad affrontare. Alla fine – a metà pomeriggio, erano circa le 17 - mi ero anche resa disponibile a fare il tampone in loco, e mi sono messa in fila, ma me lo hanno negato. Alla fine si è esibito un altro gruppo (gli Esterina, ndr)".

Cosa pensa del green pass?

"Purtroppo trovo questo strumento tutt’altro che adatto a salvaguardare la salute. Secondo me creerà ancora più divisione e discriminazione. Inoltre il fatto che vengano colpiti gli stessi settori massacrati con gli oltre 7 mesi di lockdown, e cioè i settori dell’arte, della musica, della convivialità e dello sport (cose che creano benessere psichico e fisico) mi dà non poco da pensare".

Si è già rivolta ai suoi legali?

"Avevo avvisato gli organizzatori già venerdì, quando mi hanno mostrato il comunicato che avevano intenzione di pubblicare, che una dichiarazione come quella avrebbe avuto delle conseguenze. Ho anche l’impressione che fosse già tutto pronto quando sono arrivata, e questo mi dispiacerebbe ancora di più perché vorrebbe dire che è stato scritto sulla base di un pregiudizio".

Francesca Bianchi