
Per il Bicentenario del Comune arriva la Sagra delle sagre
Una manifestazione che coinvolge tutto il mondo del volontariato legato alle feste paesane. Conto alla rovescia per l’evento ‘Sagra delle sagre’ che si terrà domenica 17 settembre in piazza Aldo Moro, di fronte al Municipio, nell’ambito dei festeggiamenti per il Bicentenario del Comune di Capannori. Un grande appuntamento con il cibo della tradizione Capannorese promosso dall’amministrazione comunale per valorizzare i piatti tipici del territorio, che saranno preparati dalle sagre capannoresi, tutte coinvolte nell’iniziativa. La ‘Sagra delle Sagre’ si svolgerà nel tardo pomeriggio a partire dalle ore 19, e alle ore 21 è prevista musica dal vivo con ‘Morena e L’Eco del Serchio’. Questi i piatti che saranno proposti per l’occasione: tagliarino, fagioli all’uccelletto con salsiccia a cura della Sagra del Tagliarino di Paganico; stinco al barolo, trippa a cura della Festa dell’Arca di Noè di Camigliano; tordelli a cura della Sagra del Tordello Casalingo di Segromigno in Monte; tordelli, zuppa a cura della Sagra Paesana San Jacopo di Lammari; funghi porcini con polenta, pappa al pomodoro a cura della Sagra del Fungo Porcino con Polenta di Massa Macinaia; farro in brodo con fagioli, cinghiale in umido a cura della Sagra dell’Oliva Dolce di Matraia; zuppa alla frantoiana, (una specialità doc del territorio), piselli con bocconcini di carne bianca a cura della Sagra della Zuppa alla Frantoiana di Segromigno in Piano; lasagne al ragù, spezzatino di maiale con olive e verdure a cura della Sagra Paesana di Lunata; porchetta a cura della Sagra de "La Corte" di Marlia. Costo di ciascun piatto 5 euro. Un momento d degustazione di piatti tipici, quindi soddisfazione per i palati fini e non solo, passione per la gastronomia ma anche aggregazione, voglia di stare insieme. Sì, perché il Bicentenario in fondo è anche questo.
Il senso della comunità. Quaranta frazioni e tutte, da quelle più grandi, piccole città vere e proprie, densamente antropizzate e industrializzate, fino ai paesini situati sulla come delle colline di quello che un tempo era l’ex borgo rurale più esteso d’Italia. Si tratta di iniziative che recuperano il significato più schietto e genuino dei 200 anni dell’istituzione dell’Ente cpannorese e che fino al 1978 non aveva nemmeno un palazzo sul territorio: fino ad allora per andare in Municipio ci si doveva recare a Lucca.
Massimo Stefanini