
Nella straordinaria vicenda sportiva di Edson Arantes do Nascimento, Pelé, si inserisce a pieno titolo la Garfagnana, grazie a un emigrato di Pieve Fosciana, Pellegrino Bacci, partito per il Brasile nei primi anni del secolo scorso, insieme alla sorella Luisa e al fratello Giuseppe. I Bacci, grandi lavoratori, stabilitisi a Baurù nello Stato di San Paolo, fecero fortuna raggiungendo una certa agiatezza. Vicina di casa era la famiglia di un ragazzino, diventato poi il grande Pelè, e la mamma Celeste, ancora vivente con i suoi cento anni, che aiutava nelle faccende domestiche la famiglia Bacci. Tra i primi a notare le qualità di quel simpatico discolo che scorrazzava nel giardino di casa Bacci e giocava insieme al figlio Gino, anche lui diventato giocatore professionista e poi dirigente del Palmeiras, fu proprio Pellegrino Bacci che lo segnalò alla società dilettantistica locale del Baurù, dove la futura "Perla nera" si trovò a giocare con l’amico Gino.
E proprio la famiglia Bacci ama raccontare, tra mille aneddoti, che da Pellegrino sarebbe nato anche il famoso soprannome di Edson Arantes do Nascimento, ovvero Pelé. Infatti nella narrazione dello stesso Pellegrino, un giorno, durante una pausa dell’allenamento con i coetanei nelle giovanili del Baurù, il tre volte campione del mondo avrebbe pronunciato per diverse volte: "Me lo ha detto Pelé", riferendosi a Pellegrino, detto Pellè. Agli altri ragazzi parve buffo questo termine e così un po’ per scherno, o forse per invidia per colui che era il migliore con il pallone tra i piedi, cominciarono a chiamarlo Pelé, nomignolo che, tra l’altro, non è mai piaciuto al più grande calciatore di tutti i tempi. Nelle varie biografie ufficiali, e anche nel film dedicato alla vita del campione, il soprannome viene invece attribuito ai compagni; nato dal fatto che Pelé pronunciava Pilé il nome del portiere Bilé.
Questa bella storia che lega Pelé alla Garfagnana ce l’ha raccontata – nei giorni in cui il mondo ha salutato il suo campione – Antonio Bacci, il cui papà Aldo, classe 1927, nipote di Pellegrino Bacci, da giovane aveva trascorso diversi anni in Brasile, impegnanto nell’azienda di famiglia. Antonio Bacci ci ha fornito anche una fotografia scattata il giorno di Natale 1961 nella casa dei genitori dell’allora già campione del mondo con la nazionale verde-oro in Svezia e che si accingeva a diventarlo una seconda volta in Cile. Nella foto (questa centrale), inviata da Pellegrino al nipote Aldo, già rientrato in Italia da anni, ci sono Pelè con quattro nipoti di Pellegrino, Josè Omar, Josè Salmenzinho, Nelson detto Nelsinho e Adele. Sul retro Pellegrino aveva scritto: "Caro Aldo, te ne ricordi di queste faccine (alludendo ai nipoti)? Sono insieme al famosissimo Pelé, nella sua casa, il giorno di Natale. Auguri di Buona Pasqua a te e Amelia. Pellegrino". Datata 14-4- 1962, quando il bambino di Baurù, era già la stella più brillante del firmamento del calcio.
Dino Magistrelli