“Papà, offriamo una pastasciutta a tutto il paese”. “Bene, - dico io, - almeno si mangia”. Questo scarno scambio di parole si svolgeva il 25 luglio del 1943 tra Aldo Cervi e il padre Alcide: bisognava festeggiare la caduta del fascismo. Ci vorranno ancora molti mesi prima che le forze partigiane e gli Alleati sconfiggano nazisti e fascisti. Oggi, a settantanove anni di distanza, In Pasta in Corso Garibaldi ha voluto organizzare una partecipatissima conviviale proprio riservata a chi ha voluto ricordare quella pastasciutta: oltre 200 persone hanno aderito all’invito finalizzato a sostenere le zone colpite dall’incendio, in particolare il paese di Gualdo, in memoria dei partigiani che proprio qui furono uccisi. Una bella “pastasciutta“ al pomodoro e vino, gratuita e a offerta libera, a cui hanno voluto aderire anche tanti turisti stranieri. L’intero ricavato, circa 1.500 euro, è stato donato all’Anpi provinciale che terrà aperte localmente altre sottoscrizioni, sempre finalizzate alla ripiantumazione nell’area di Gualdo, per chi volesse contribuire. Una bella serata che porterà nel prossimo futuro altri effetti benefici, in particolare la nuova vegetazione per le zone incenerite dalle fiamme.
CronacaPastasciutta antifascista a “In pasta“ Il ricavato per aiutare le zone del rogo