
Carlo Pascucci, un glorosio passato in rossonero e un recente passato da dirigente in società di calcio (foto Alcide)
Il primo "nodo" da sciogliere, una volta che venerdì 6 giugno la Figc decreterà l’esclusione della Lucchese 1905 da qualsiasi competizione professionistica, sarà la costituzione di una nuova società, che riparta dalle "ceneri" del quarto fallimento per iniziare un percorso di riavvicinamento in tempi ragionevolmente brevi al calcio di serie C. E toccherà al Comune, al quale tornerà in possesso del titolo sportivo, indire una specie di bando o qualcosa del genere per vedere se ci saranno soggetti, seri e solidi finanziariamente, interessati a venire a fare calcio a Lucca, ovviamente in Eccellenza. Al momento non abbiamo notizie di manifestazioni di interesse, anche se oggettivamente bisognerà aspettare la data del 6 giugno per dare il là alla nuova stagione.
Nonostante la futura categoria, il nome della Lucchese, a prescindere che dovrà cambiare denominazione, anche se per tutti gli addetti ai lavori sarà sempre la Lucchese, continua ad avere un suo "appeal". Ci sono giocatori, come Fedato, come forse lo stesso Coletti, che è qui dal 2019, che rimarrebbero in rossonero, ma a condizione che venga costituita una società seria, come ci sono allenatori, tipo Favarin, ai quali non spaventerà ripartire dalla Eccellenza, ma a Lucca. E tra gli allenatori, che potrebbero essere presi in considerazione dai futuri dirigenti, c’è ancora un ex, quel Carlo Pascucci, oggi cinquantanovenne, al cui nome è legato l’ultimo calcio di rigore vincente nella finale di Palermo del maggio del 1990. L’ex eroe della Favorita ha maturato diverse esperienze. Ha allenato il Fondi nel campionato nazionale dilettanti lazieli, poi è passato sulla panchina del Rieti; in seguito alla Voluntas Spleto, al Civitavecchia, nel Ghivizzano (stagione 2017), nel Latina e nel Giulianova. Recentemente ha guidato il Tivoli in Eccellenza, il Terracina ed infine nel 2023 ancora il Tivoli. Lo scorso anno è stato fermo. Ripetiamo. Quello dei giocatori e dei tecnici, compreso il ruolo del direttore sportivo, sono problemi sì importanti, ma secondari rispetto alla nascita di un nuovo gruppo dirigente, meglio se lucchese, che sia pronto a mettere mano ad una ricostruzione che dovrà necessariamente ripartire da zero.
Play Off. Il Pescara si è aggiudicata la gara di andata della finale play-off, vincendo 1a 0 al "Liberati" contro la Ternana con un gol del difensore Letizia. Padroni di casa in dieci uomini per l’espulsione di Vallocchia dopo 12 minuti. Stadio pieno con 10mila spettatori. Sabato la gara di ritorno all’Adriatico sempre con diretta su Rai 2. In base al regolamento, a conclusione delle due gare, si terrà conto della differenza reti complessiva per determinare la vincente. Se persistesse la parità si giocherebbero, due tempi supplementari da 15 minuti ciascuno. Se la situazione rimanesse invariata, sarebbero i calci di rigore a determinare il vincitore.
Mercato. Cominciano a circolare le voci che riguardano alcuni dei protagonisti della scorsa stagione in rossonero, a cominciare dall’allenatore Gorgone. Radio mercato dice che il tecnico romano piace al Sorrento, ma sulle sue tracce ci sarebbe anche il Pontedera. A livello dei giocatori della passata stagione, tutti liberi dopo il fallimento della Lucchese, si parla di un forte interessamento del San Marino (serie D), dove opera l’ex diesse rossonero Daniele Deoma, sia per il portiere Coletta che per l’attaccante esterno Fedato. E non dispiace nemmeno il laterale sinistro Antoni.
Emiliano Pellegrini