Ok quasi al 90 per cento: Kme, sì all’accordo

I lavoratori hanno votato tramite referendum dopo l’ipotesi del rinnovo del contratto aziendale. A Fornaci 395 i favorevoli e 27 i contrari

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Sì dei lavoratori di KME all’accordo aziendale che era stato siglato nelle settimane scorse tra KME ed i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. Come rendono noto i coordinatori nazionali dei tre sindacati per il gruppo KME, Michele Folloni (Fim-Cisl), Massimo Braccini (Fiom-Cgil), Giacomo Saisi (Uilm) a seguito dell’ipotesi del rinnovo del contratto aziendale del gruppo KME, sono state svolte le assemblee sindacali in tutti gli stabilimenti e poi l’accordo è stato votato tramite referendum. I lavoratori lo hanno approvato con l’89,61%.

Si è votato naturalmente nei tre principali siti di KME in Italia: Firenze: 64 sì e 1 no; Fornaci di Barga: 395 sì - 27 no; Serravalle Scrivia: 128 sì - 40 no, per un totale di 587 sì e 68 no. Che l’esito del referendum fosse a favore dell’accordo era quasi scontato visto che anche i sindacati nelle settimane scorse, dopo la sigla dell’ipotesi di accordo, avevano espresso parole estremamente positive per il contratto aziendale; parole ripetute anche ieri dai tre coordinatori nazionali per il Gruppo KME delle tre sigle sindacali. "Dopo quasi 10 anni di accordi difensivi - hanno dichiarato - siamo ritornati a definire un accordo espansivo che apre una nuova fase di incrementi economici e di migliori prospettive. Ringraziamo i lavoratori per la partecipazione al voto e per l’importante consenso che hanno manifestato a sostegno dell’accordo".

L’accordo ora approvato dai dipendenti è finalizzato alla protezione ed al rilancio dei siti produttivi in Italia: elemento fondamentale il fatto che il core-business dell’azienda rimane la metallurgia e sono definiti investimenti in tutti gli stabilimenti del gruppo. In particolare, per quanto riguarda Fornaci di Barga, la fabbrica viene confermata come stabilimento centrale per la produzione di laminati per il sud Europa e come polo principale per la produzione di laminati industriali in ottone e rame. Il settore lingottiere a Fornaci (EM moulds) è inoltre confermato come sito italiano per la produzione dei cristallizzatori per le acciaierie e non comporterà cambiamenti strategici per il sito anche l’ingresso del nuovo azionista di maggioranza (Paragon).

Scendendo nel dettaglio, l’accordo prevede un premio di risultato legato al raggiungimento di obiettivi che, in considerazione della crescita aziendale, appare garantito. L’accordo prevede altresì uno specifico capitolo sulle pari opportunità sul luogo di lavoro, sulla sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, sul diritto alla formazione e sulle nuove assunzioni. Importante anche la voce occupazionale per il personale assunto con contratto a termine di 12 mesi; l’azienda si impegna a trasformarlo i contratti a tempo indeterminato.

Novità importanti anche per le regole relative al lavoro in smart working, con il riconoscimento di importanti diritti per i lavoratori ed il riconoscimento del buono pasto durante le giornate lavorative. L’accordo prevede infine clausole di garanzia in cui l’azienda si impegna a non spostare attività che implichino la perdita di volumi produttivi e viene confermata la commissione economica congiunta, al fine di monitorare l’andamento aziendale. "Soddisfazione per l’esito, accordo da considerare di buon auspicio per il futuro del gruppo - commenta anche Michele Folloni di Fim-Cisl Toscana nord - e il primo passo verso ulteriori miglioramenti sia normativi che economici per i lavoratori".

Luca Galeotti