
La matita di Sesti interpreta i cambiamenti del commercio cittadino
Laddove c’era una bottega storica ora c’è… un’attività di somministrazione cibo e bevande. Il nuovo ‘casus belli’ riguarda l’apertura di un altro esercizio alimentare in piazza San Michele. Questo l’annuncio apparso infatti nei giorni scorsi dietro le vetrine dei locali lasciati vuoti dall’(ormai) ex agenzia di viaggi Angelini, che dopo oltre novanta anni di esperienza ha deciso di chiudere le serrande. Al suo posto arriverà ‘Da Gastone, bottega toscana’ che – come è facile dedurre dal nome – avrà una non ben ancora precisata destinazione enogastronomica, in una zona già piuttosto affollata di bar, pizzerie e ristoranti che non vedono di buon occhio il nuovo concorrente.
Solo un anno fa, infatti, gli ‘storici’ della piazza avevano dovuto digerire l’arrivo improvviso di una piccola catena di panini e focacce, anche se alla fine poco o nulla ha tolto – in termini di clientela – ai ‘cultori’ della cucina lucchese. Adesso, però, per loro, l’ennesimo boccone amaro da mandar giù. "Ormai la piazza sta diventando una mangiatoia", commentano rassegnati alcuni esercenti di fronte all’annuncio della nuova apertura. Nel mirino, infatti, un regolamento definito "colabrodo" che nei fatti poco limiterebbe la concentrazione di negozi alimentari in una stessa area, pur trovandosi nella cosiddetta ‘zona gialla’. Nella suddivisione a colori del centro storico - ideata dal Comune sulla base di uno studio condotto dalla Scuola Imt proprio per disciplinare questo tipo di attività - piazza San Michele rientra infatti nel quadrilatero della città dove sono ammessi solo i trasferimenti di licenze. Questo significa che al suo interno il numero di esercizi che vendono generi alimentari rimane sempre invariato, o al massimo può ospitare chi arriva da una ‘zona rossa’: solo per un esercizio che chiude, dunque, può aprirne un altro, approfittando del permesso rimasto vacante.
E proprio questo, fa sapere l’assessora al commercio Paola Granucci, è il caso di ‘Da Gastone, bottega toscana’, che approda in San Michele grazie al trasferimento della licenza del ristorante Al Corso, in via Corso Garibaldi 137, chiuso definitivamente. "È importante ricordare che in centro storico non aumenta il numero di attività che somministrano cibo e bevande - sottolinea -. Anzi, in questo caso, trattandosi della vendita di una licenza che arriva da una zona considerata ‘off limits’ anche per i trasferimenti, significa che nessun ristorante o bar aprirà più in corso Garibaldi, alleggerendo una delle aree del centro storico considerate più sature dallo studio".
Ciò non toglie, però, il dispiacere dell’amministrazione per la chiusura di un’attività storica come l’agenzia di viaggio Angelini. "Purtroppo la categoria è stata una delle prime ad aver risentito dello sviluppo dell’e-commerce, a Lucca ma non solo, ma questa è comunque una sconfitta per tutti – aggiunge -. All’opposto, invece, il commercio, soprattutto in questi periodi, è uno dei settori che meglio riesce a stare in piedi. Appena insediati abbiamo cercato – per quanto possibile – di mettere dei limiti. In centro, oggi, non possono aprire nuovi esercizi di somministrazione cibo e bevande, se non nella zona est, quella considerata ‘verde’. Vedremo se potremo fare di più".
Jessica Quilici