
La Stella, storica pasticceria amatissima dai lucchesi, nei suoi primi 50 anni appena compiuti, è pronta a dare di più. Domani taglio del nastro per i locali completamente rinnovati: tinta chiara, soft, elegantissima. Vetrine della pasticceria ininterrotte, la cassa che si sposta, la caffetteria pronta come tutto il resto a offrire magiche consolazioni dopo un periodo tanto nero. E poi spazio per il brunch e per gli eventi.
E’ la scommessa di Stefano Buralli e di Joseph Di Masi che vale doppio in un periodo non certo facile. Un investimento a tutto tondo, nel contenuto e nel contenitore, una ventata d’aria nuova che lascia emergere con eleganza la veranda, apribile sull’esterno nella stagione migliore con un sistema a “compasso“, e che sarà isola colazione la mattina e area eventi con musica su prenotazione, la sera. E poi, come ci anticipa Buralli, nasce l’angolo centrifughe, quello yogurt, gelateria, tisane abbinate ai biscottini. Anche la ristorazione virerà verso sfumature decisamente più salutistiche, all’insegna di farsi e volersi bene. Un’attenzione particolare alle intolleranze e spazio aperto agli aperitivi. E poi musica. E l’edicola, naturalmente, che resta fedele compagna, quanto e più di prima. Stefano Buralli e Joseph Di Masi sono pronti a lanciare l’asso nella manica, anche grazie a un valore aggiunto, quello di Walter della Caffè Dersut in via Calderia, chiuso qualche settimana fa. La sua esperienza, nel campo delle centrifughe, insalate speciali e non solo, ora è tutta alla “Stella“.
“Insieme al locale cambierà completamente il nostro modo di essere e di lavorare – annuncia Buralli –, per la cura e anche per il benessere dei nostri clienti. Noi vogliamo che le persone vengano e che si facciano una carezza. Abbiamo anche un’ambizione in più: qui marchieremo ogni singolo rodotto, biscotteria, cioccolatini, panettoni, babà, faremo anche torte da asporto e da viaggio. Lavoreremo molto sul packaging, anche i gianduiotti saranno incartati con il nostro marchio. Sarà una piccola grande rivoluzione, anche nella caratterizzazione. I prodotti, la qualità, ovviamente restano quelli di sempre“. Un periodo nero legato alla pandemia che sembra magicamente essere confinato fuori dalla porta della nuova Stella, i cui titolari in epoca decisamente non sospetta hanno anche assunto nuovo personale.
“Il coraggio non mi è mai mancato nella vita, questo spero mi sia riconosciuto“, sottolinea Buralli. Ma una felice eredità resta: il banco del pane che ha permesso a “La Stella“ di lavorare anche in tempi di lockdown e di offrire un servizio essenziale e apprezzatissimo ai suoi clienti. “La zona bakery resta – annuncia Stefano Buralli –, con un nuovo angolo del pane dedicato. Per noi è stata un’ancora di salvezza che in qualche modo vogliamo ringraziare valorizzandola“. “Puntiamo anche molto sul servizio. E in qualche modo su questa nuova filosofia. Abbiamo quindici tipi di tisane da proporre con curatissimi vassoi di biscotti abbinati. Vogliamo curare ogni piccolo particolare. Io per primo voglio mettermi in gioco e aprirmi anche a una clientela che chiede qualcosa di diverso“. E magari anche accontentare chi nel fine settimana si alza alle 11 e può trovare il brunch. “Gli proponiamo il nostro angolo dello yogurt con la frutta, le uova, gli affettati, la scelta tra i due primi in abbinamento, e caffè. E’ un’evoluzione della pasticceria tradizionale restando sempre ancorati sul punto essenziale intorno al quale deve ruotare tutto: qualità, qualità, qualità“. Quindi conto alla rovescia. La nuova buona Stella arriva domani.
Laura Sartini