
Gianni Gianni, consigliere comunale del Pd
"Non male il sindaco Mario Pardini che, presentandosi in contraddittorio con il sindaco di Capannori in una rubrica televisiva, serenamente annuncia che ai referendum dell’8-9 giugno non andrà a votare; allineandosi così alle indicazioni che confusamente gli vengono dal main stream più regressivo di governo". Lo dice Gianni Giannini, consigliere comunale Pd, secondo cui "il sindaco a ogni piè sospinto, ipocritamente annuncia che la sua missione di mandato è quella di ri-avvicinare gli elettori alla politica ed alle istituzioni. Avremmo capito (ma non giustificato) se il cittadino Mario Pardini, di genia familiare di imprenditori, categoria culturalmente allergica alla comprensione dei diritti sindacali, avesse espresso un suo personale intendimento. Invece lo ha fatto da Sindaco della città di Lucca, motivando la sua decisione con parallelismi e ripicche politiche decontestualizzate".
Giannini, poi, con fare polemico si domanda: "Ma questo Sindaco una decisione autonoma e democratica riuscirà mai a prenderla?. Magari con giustificativi di attualità, libero da infantili difese comparative con i suoi predecessori, magari anche in coerenza con i suoi stessi componenti di Giunta che proprio poche settimane fa, riunivano in pompa magna i neo-diciottenni per la consegna della prima tessera elettorale, e con grande enfasi lo stesso assessore Bruni illustrava l’iniziativa con parole quali: ‘Abbiamo voluto sottolineare l’importanza di divenire cittadini elettori a tutti gli effetti. Il diritto universale al voto conquistato con grande impegno, sacrificio, passione da chi ci ha preceduti, rappresenta uno dei pilastri della nostra democrazia‘ e sul finire a questi giovani il Comune ha consegnato copia della Costituzione al cui articolo 48 si sottolinea il “dovere civico di andare a votare. Un dovere – chiude Giannini – che Pardini non ha fatto suo nel corso degli anni e che oggi gli torna comodo rievocare solo per proprio tornaconto".