
Netto calo di produzione di olio. Raccolta anticipata causa meteo ”Possiamo parlare di disastro”
Raccolta anticipata, qualità che si salva, ma drastico calo della quantità e, di conseguenza, prezzi alle stelle. Senza scomodare aggettivi impegnativi, qualcuno definisce la situazione drammatica per olio e olive. Un taglio della produzione mai visto negli ultimi anni. "Bisogna accettare quello che la Natura ci presenta – spiega con filosofia Gino Carmignani, in arte "Fuso", presidente del Consorzio dei vini Doc di Montecarlo, una terra che produce anche il cosiddetto oro giallo – perché stavolta non ci sono mezze misure. Potremmo affermare che si tratta di un disastro, ma farsi prendere dalla depressione non servirebbe a nulla. Io stesso, nella mia azienda, tanto per fare un esempio concreto, ho raccolto 6,4 quintali a fronte dei 40 del 2022. La raccolta è da farsi in questo periodo. Una volta si arrivava persino a novembre. Adesso è meglio sbrigarsi, poiché il clima lo consente. Infatti, primo o poi arriverà anche l’autunno, quello vero e la pioggia spazzerebbe via le poche olive rimaste, senza contare che l’acqua le renderebbe più piccole e dure". Già, Giovepluvio non ha voluto bene ai produttori.
"Le precipitazioni intense di fine maggio e di giugno – aggiunge l’esperto – hanno devastato la fioritura. A questo aggiungiamo temperature anche adesso estive e quindi pure la famosa mosca olearia ha inciso, magari non è da ritenersi l’unica responsabile di quanto accaduto, però bisogna metterla nel conto. Nella Piana sono tante le aziende che producono anche l’olio, oltre al vino. Per tutti c’è un vistoso segno negativo sulla quantità, (a parte uno spicchio di Toscana, in Maremma) e ciò naturalmente va a tradursi in un rialzo clamoroso dei prezzi. Del resto, è legge della domanda e dell’offerta. C’è chi paragona l’olio ad un prodotto di nicchia ormai, di elite, che non tutti possono permettersi, visto che si toccano anche i 17 euro al litro. Anche chi ne produrrà meno, avrà comunque la poesia di assaggiare un nettare di qualità, perché sarà intenso come sapore. Nei frantoi si elimina l’acqua facendola evaporare per evitare che l’olio abbia un sapore di rancido. Ma tutto dipende dalle olive che portiamo. Inoltre l’olio è subito pronto, al contrario di Bacco. Ci sono vini rossi impegnativi per i quali talvolta bisogna eseguire diverse tecniche ed aspettare anche due o tre anni per metterli in commercio". Massimo Stefanini