di Daniele Masseglia
Potrebbe avere strascichi legali la vicenda che vede un genitore contestare la dirigente dell’istituto comprensivo Pietrasanta 2, accusata di non avergli consentito di trasferire il figlio in un’altra scuola. Ad aver messo mano a un legale è il noto imprenditore Luca Campioni, sebbene dal quartier generale di Tonfano difendano l’iter seguito. Campioni a gennaio aveva iscritto il bimbo (farà 6 anni a ottobre) a un’elementare a tempo pieno, ma per motivi di organizzazione familiare ad aprile aveva deciso di spostarlo al comprensivo Pietrasanta 1. "La segretaria disse che c’era posto – racconta – ma serviva il nulla osta della dirigente del Pietrasanta 2 Carmen Menchini. Cosa che chiesi via mail a metà aprile, per poi inviare un sollecito a fine aprile visto il rischio di non trovare più posto. Fin da subito mi è stato riservato un comportamento poco collaborativo, per non dire ostruzionistico. Prima mi chiesero i motivi a voce, poi li vollero per iscritto". Si arriva al 10 maggio, quando Campioni si reca a Tonfano discutendo animatamente con la dirigente: "Disse che bisognava aspettare la chiusura delle classi perché funziona così. Il nulla osta è arrivato 10 giorni fa ma nell’altra scuola non c’era ormai più posto. I figli sono numeri: hanno perso due mesi per interessi di parte, forse per il timore di perdere una classe, e non delle famiglie. Il vero aspetto è il diritto negato, non le conseguenze. Ho dato mandato all’avvocato di fare un accesso agli atti sul nulla osta: andrò fino in fondo".
La Menchini, invece, non ha niente di cui rimproverarsi. "La domanda del genitore – replica – ha seguito l’iter previsto. C’è la fase dell’iscrizione, che si conclude il 25 gennaio, e sulla base del numero degli iscritti presentati facciamo le richieste per l’organico. Per il nulla osta si decide tra maggio e giugno. Nessun ostruzionismo, abbiamo seguito i normali passaggi. Non posso dare il nulla osta se dal Pietrasanta 1 non mi viene detto che c’e posto: infatti non ho potuto darlo in quanto non c’era la disponibilità dell’altro comprensivo. Nessuna polemica, ma credo sia l’occasione per riflettere sul fatto che quando le famiglie fanno le iscrizioni è un momento delicato e importante che ha un tempo prestabilito. Uno può cambiare idea, ma le valutazioni vanno fatte nei tempi giusti. A loro ho detto che da noi c’è posto, in più di una scuola. Mi spiace ma le cose stanno così".