
La spiaggia da vivere con un dinamismo manageriale. Da questa spinta è nato il consorzio "Forte dei bagni" che raduna dieci tra gli stabilimenti più ’in’: il bagno Piero, Augustus beach, Piemonte, Alcione, Costanza, Dalmazia, Annetta, Silvio, Villa Grey e Alpemare. Realtà – fanno capo a famiglie come i Barilla, i Berlusconi e Bocelli – che intraprendono quindi un proprio percorso "in parallelo e non in conflittualità con l’Unione proprietari bagni" premette il presidente del consorzio Roberto Santini dello storico bagno Piero. La creazione della nuova realtà ha comunque il sapore di una comunione di intenti con l’Upb che ormai scricchiola. Tra gli obiettivi del consorzio quello di allungare la stagione con iniziative culturali e di intrattenimento (previsto il coinvolgimento del promoter Mimmo D’Alessandro?) e di rivedere le strategie di promozione. "Il gruppo – illustra Santini – è nato da riflessioni avviate nel periodo del lockdown: alcuni balneari sentivano la necessità di dar vita ad un braccio operativo per percorsi difficili da attuare internamente all’associazione. Rappresentiamo una spinta riformista, non rivoluzionaria, e siamo convinti che tradizione non significhi immobilismo. Ci sono scelte da rivedere, come i canali di promozione. Inutile proporre Forte dei Marmi nei pacchetti all inclusive delle crociere o continuare a partecipare alla fiera dei turismo di Rimini. Non è quello il nostro target. Inoltre avremmo preferito sostenere una scelta di allungamento dell’orario di balneazione in questa estate così difficile, mentre l’associazione ha proposto il contrario. La Versilia anni Sessanta era bellissima, nel frattempo il mondo è cambiato e dobbiamo garantire servizi nei bagni, ma anche attirare ospiti in bassa stagione con un cartellone culturale diffuso. Dalla spiaggia possono partire stimoli per arricchire tutto il paese: per questo siamo aperti alla collaborazione con le altre categorie". "Molti di noi non nascono balneari – aggiunge Alessia Berlusconi proprietaria del bagno Alcione – ma abbiamo investito nel paese perchè lo amiamo. Non siamo certo quelli ’delle feste’ ma gestiamo con logica imprenditoriale i nostri stabilimenti dove il cliente può rimanere a cena. E non significherà mai fare qualcosa di contrapposto a qualcuno, ma contribuire al benessere di tutto il paese".
Francesca Navari