REDAZIONE LUCCA

Morì di sepsi in clinica: tutti assolti. Vittima una ex commerciante

Per il Gup nessuna responsabilità per tre medici, una caposala e quattro infermiere. Probabile un ricorso

Un'aula di tribunale (Foto archivio Ansa)

Un'aula di tribunale (Foto archivio Ansa)

Lucca, 9 novembre 2024 – Nessun colpevole per la tragica fine di Domenica Pieroni, una ex commerciante di 95 anni, morta nel luglio 2022 di sepsi dopo una degenza di un mese in una clinica lucchese. Ieri il gup Alessandro Dal Torrione al termine dell’udienza preliminare ha prosciolto tutti gli otto imputati: tre medici, una caposala e quattro infermiere della struttura sanitaria privata lucchese, dall’accusa di omicidio colposo. “Il fatto non sussiste“, ha stabilito il giudice.

Secondo l’accusa sostenuta dal pm Paola Rizzo, sulla base dell’autopsia effettuata dal medico legale Stefano Pierotti e della consulenza affidata al professor Francesco Giunta, il decesso sarebbe stato causato da una sepsi collegata alle piaghe da decubito. A denunciare la situazione erano stati i familiari dell’anziana che si erano rivolti all’avvocato Eleonora Romani, con la costituzione poi di parte civile.

La donna di 95 anni era finita in ospedale nell’aprile 2022 per una doppia frattura a una gamba. Al San Luca era stata medicata e ingessata, quindi dimessa senza particolari problematiche. Nonostante l’età, si trattava infatti di una persona lucida e in grado di provvedere a se stessa. I familiari, per favorire la riabilitazione l’avevano tuttavia ricoverata in una casa di cura privata lucchese. Ma qui le condizioni di salute della donna erano presto peggiorate, tanto che erano comparse anche numerose piaghe da decubito.

Dopo un mese di degenza (pagata peraltro 9mila euro) i parenti, vista la situazione, l’avevano quindi trasferita in una Rsa della Piana: al suo arrivo il personale aveva rilevato che l’anziana versava in cattive condizioni igieniche con piaghe da decubito importanti.

A quel punto i familiari si erano rivolti all’avvocato Eleonora Romani, evidenziando un’assistenza negligente da parte della prima clinica e alcune condotte che ne avevano causato un grave deperimento delle condizioni di salute. L’anziana era intanto peggiorata e l’11 luglio 2022 era deceduta. A quel punto la famiglia aveva presentato una denuncia in Procura.

Il pm Paola Rizzo aveva disposto l’autopsia, e una consulenza tecnica. Per la Procura il decesso per insufficienza cardiorespiratoria sarebbe stato causato dalle gravi ulcere da decubito e complicanze infettive polmonari avvenute a seguito di una mancata adeguata terapia per il trattamento del metabolismo transitorio cerebrale manifestatosi subito dopo il ricovero nella clinica privata che aumentava il rischio di decesso del 10%.

Sotto inchiesta erano finiti tre medici (due lucchesi e uno pisano) e cinque infermiere (quattro lucchesi e una pisana) dipendenti della clinica cittadina, difesi dagli avvocati Emilio Soppelsa, Alessandra De Simoni, Paola Benvenuti, Edoardo Marco, Andrea Piva, Chiara Cozzani, Angela Mia Pisano, Massimo Panzani, Serena Degli Innocenti, Romina Giusti e Ilenia Vettori. L’infermiera pisana era accusata anche di falso, per aver attestato al momento delle dimissioni che l’anziana presentava una “cute integra“.

Tutte contestazioni che però, secondo il gup Dal Torrione, non dimostrano un nesso causale tra il ricovero nella prima clinica lucchese e il successivo decesso della 95enne. I familiari dell’anziana hanno appreso con amarezza l’esito della sentenza e tramite l’avvocato Eleonora Romani valuteranno i passi successivi sulla base delle motivazioni della sentenza. Probabile un ricorso della Procura.

P.Pac.