Morianese, raid vandalico Segato in due l’autovelox

Ignoti nella notte hanno tagliato il palo del sistema di controllo “tutor“. L’episodio fa seguito alle polemiche sulle multe a raffica in via di Moriano

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LUCCA

Il clamoroso atto vandalico della notte scorsa - il tutor praticamente segato in due all’altezza della Cava Puccetti lungo la via di Moriano - è l’evento culmine e fuori controllo di una rabbia che ribolliva da tempo, in zona e non solo, contro i dispositivi di controllo della velocità. Un clima pesante che il comitato locale Murrius - che da tempo invocava i dispositivi per mettere la zona in sicurezza e riportare vivibilità nei paesi - respirava a proprie spese da tempo e che lo aveva reso bersaglio di offese e anche minacce via social, oltre a vere e proprie “rappresaglie acustiche” notturne.

“Ci sono automobilisti che sistematicamente alle 2 di notte di proposito passano accanto alle nostre case con il clacson in azione, disturbando il nostro sonno e anche quello di bambini molto piccoli - fa sapere Marinella Poli, referente del comitato Murrius -. Sono in tanti, troppi, a non capire che la causa del problema non siamo noi. Anzi noi stessi ci troviamo d’accordo con chi sostiene, nei giorni scorsi anche su La Nazione, che la posizione dei tutor lungo la via provinciale del Morianese è sbagliata. L’ho rilevato subito appena ho realizzato che li mettevano all’altezza della Cava Puccetti, dunque in una zona distante dai centri abitati. L’occhio” dei tutor deve proteggere invece i centri abitati, compresa la scuola, e così non è. Se è vero che noi abbiamo fatto di tutto per averli è vero anche che dove posizionarli non è stato deciso da noi. Per questo mercoledì scorso avevamo già richiesto un incontro in Provincia per rivedere le cose e pensare a una ricollocazione diversa dei dispositivi”.

Giorni di “fuoco” nel Morianese a causa dei nuovi controllori elettronici della viabilità che mietono vittime senza sosta: ci sono automobilisti che prima di aver realizzato l’ingombrante presenza sulla strada hanno collezionato 15-20 sanzioni. La protesta cresce con il sospetto alimentato via social che i tutor siano stati messi lì per “fare cassa”.

“In queste settimane come Comitato Murrius ce ne siamo sentiti dire di tutti i colori, con offese e persino minacce a cui non abbiamo risposto, quando invece il nostro unico intento - specifica Marinella Poli - , messo a fuoco attraverso un’ampia partecipazione degli abitanti, era quello di ridurre i pericoli sulla strada e anche lo smog. Due obiettivi centrati visto che il traffico pesante si è notevolmente ridotto. Ma è vero che non sono stati collocati come dovevano, in modo da “abbracciare” con il doppio controllo della velocità, le aree abitate e la scuola primaria. Lo pensiamo anche noi e per questo avevamo chiesto l’incontro in Provincia”. Ma qualcuno nella notte scorsa ha pensato di “saltare” tutte le burocrazie mettendo ko il tutor “colpevole” delle multe. La Provincia peraltro lo rimetterà subito in funzione e sono in corso indagini per risalire ai responsabili.

Laura Sartini