Morgia: "La Lucchese è da sempre nel mio cuore"

Morgia: "La Lucchese  è da sempre nel mio cuore"

Morgia: "La Lucchese è da sempre nel mio cuore"

Massimo Morgia (in foto Alcide) ha la Lucchese e Lucca dentro, romano di nascita e giramondo di professione, prima come calciatore poi come allenatore, nella nostra città ha messo le sue radici.

Qui torna, qui vive, qui si sente a casa dopo essere arrivato nella seconda metà degli anni ‘70 del secolo scorso, quando con la maglia rossonera fu protagonista della memorabile stagione culminata nell’esodo di 6.000 tifosi nella sfortunata trasferta di Ferrara. Non ha mai allenato la Lucchese, forse perché l’ha troppo dentro, la vive troppo. E l’emozione di essere stato scelto tra i giocatori che saliranno sul palco del Giglio non la nasconde.

"E’ più che un orgoglio - ha spiegato - che abbiano pensato a me, la Lucchese è da sempre nel mio cuore, e mi piace molto l’idea di riavvicinare il calcio alla città. Da quando giocavo io tutto è cambiato e non sempre in meglio. Basti pensare che all’epoca i giocatori andavano a mangiare con i pittori tra cui Benvenuti e Bianchi e poi, dopo cena, davamo vita a una sfida tre contro tre o quattro contro quattro in piazza San Martino: qualcosa di inconcepibile nel calcio di adesso".

"Eppure - ha concluso - dobbiamo riavvicinare le persone allo stadio e questa iniziativa va nella direzione giusta: il calcio senza tifosi non esiste".

F.V.