Mercanti come Bonaccini È la presidente dem toscana

Replicato il modello nazionale su scala regionale: dopo la sconfitta con Fossi ora arriva per lei questa nomina, all’unanimità: "Il partito è forte se unito" .

Mercanti come Bonaccini  È la presidente dem toscana

Mercanti come Bonaccini È la presidente dem toscana

di Fabrizio Vincenti

LUCCA

Come a Roma, anche a Firenze e in Toscana. Valentina Mercanti, che alle primarie nazionali del Partito Democratico sosteneva lo sconfitto Stefano Bonaccini, finendo battuta nella corsa alla segreteria toscana da Emiliano Fossi, ora è il nuovo presidente dei dem a livello regionale.

L’investitura è arrivata all’unanimità nell’assemblea regionale e come Bonaccini è divenuto presidente nazionale, il consigliere regionale lucchese del Pd occupa ora la medesima carica a livello toscano, una scelta frutto dell’accordo con la sinistra interna che è risultata vincente.

Mercanti, possiamo tranquillamente dire che è stato riprodotto il modello nazionale anche in Toscana?

"Sì, vogliamo creare le condizioni per un partito forte anche qui. Mi ha fatto naturalmente piacere che la scelta sia avvenuta all’unanimità, ma devo dire grazie anche a chi mi ha sostenuto durante le elezioni per la segreteria, un po’ tutti mi hanno chiesto di accettare questo incarico".

Le divisioni all’interno del partito, però, come ha detto anche lo stesso Bonaccini, restano.

"Questa è la partenza, l’inizio: apprezzo le parole di apertura del nuovo segretario nazionale, ma ora servono i fatti. Sia pure nel rispetto del risultato delle urne, visto che c’è chi ha vinto e chi ha perso, serve una condivisione vera".

Come può essere raggiunta secondo lei?

"Ci deve essere sicuramente dialogo e condivisione nelle scelte, serve insomma un coinvolgimento reale e concreto: spero di non dover leggere le scelte compiute direttamente sui giornali, ma che si possa arrivare ad esse insieme".

A Lucca, in questi giorni, il tema degli Assi viari va per la maggiore e anche dentro il Partito Democratico le divisioni su questo tema non mancano di certo.

"Che ci sia una dialettica tra i vari enti coinvolti mi pare normale, ma senza trovare una sintesi, Lucca e la Piana sono destinate a una posizione marginale, devono quindi imparare a stare insieme se vogliono contare di più".