Maxi-parcheggio . Continua il dibattito. Bianucci rilancia “Avanti con l’ex Gaddi“

Prosegue il botta e risposta dopo la nostra inchiesta a Borgo Giannotti. Il consigliere comunale ancora contrario all’ipotesi di Porta Santa Maria. “Più che comprensibili le perplessità mostrate dai commercianti“.

Maxi-parcheggio . Continua il dibattito. Bianucci rilancia “Avanti con l’ex Gaddi“

Maxi-parcheggio . Continua il dibattito. Bianucci rilancia “Avanti con l’ex Gaddi“

Tiene banco il dibattito sul progetto di un maxi parcheggio fuori Porta Santa Maria. I commercianti del Gannotti sono perplessi sulle tempistiche dei lavori e il consigliere comunale Daniele Bianucci, torna sul tema.

“Sono felice – afferma Bianucci – che la nostra proposta di una trattativa col privato per riqualificare l’ex area Gaddi per un nuovo posteggio stia acquistando un consenso sempre maggiore, anche per superare il progetto del faraonico parcheggio interrato da 25 milioni di euro che il sindaco e la giunta vogliono costruire fuori Porta Santa Maria. Le perplessità espresse dai commercianti di Borgo Giannotti, rispetto all’idea dell’enorme cratere, mi paiono più che comprensibili: si rischia un cantiere infinito, lungo ben più dei quattro anni previsti, e con una spesa che supererebbe sicuramente il budget preventivato“.

“Recuperare l’esistente, - prosegue - invece, è più economico e più sostenibile dal punto di vista ambientale: e mettere a posto l’ex Gaddi potrebbe essere solo il primo importante passo di un piano più ampio per rilanciare Borgo Giannotti, Piazza Santa Maria e, in generale, tutta la zona nord della Città. Mi pare che questa sia la richiesta principale, anche dei commercianti della zona”.

“In effetti, i vantaggi dell’area ex Gaddi, rispetto al parcheggio interrato, sarebbero evidenti – ripete Bianucci – nessuna nuova volumetria in un’area già fortemente antropizzata, ma semmai recupero dell’esistente; costi decisamente meno elevati, rispetto ad un’operazione che ingesserebbe il bilancio comunale. A mio avviso sarebbe molto più importate investire nelle opere di manutenzione dell’esistente, dove sicuramente c’è molto da fare, a partire dai quartieri e dai paesi della periferia. Ed è anche così - con lavori davvero utili per la comunità, e non in nuove cattedrali nel deserto che rappresentano solo sprechi - che si può sostenere intelligentemente le ditte che operano sul territorio”.