Maxi bollette a un omonimo: il gestore voleva 1300 euro ma alla fine deve scusarsi

Il caso a Capannori emerso in sede di eredità, alla morte dell’uomo. Interviene Federconsumatori che smaschera l’anomala situazione

Un singolare caso di omonimia stava costando caro ad un cittadino
Un singolare caso di omonimia stava costando caro ad un cittadino

Lucca, 4 ottobre 2023 – Il gestore chiede il saldo di fatture per gas ed energia elettrica per 1300 euro, ma il contratto era intestato ad un omonimo. Una vicenda alquanto singolare quella accaduta a Capannori. Verificando i documenti della successione una signora ha trovato alcune fatture intestate al padre che non erano state pagate. Pertanto, intenzionata a regolarizzare la propria posizione debitoria, l’erede ha contattato il gestore per rateizzare le fatture; pochi giorni dopo però, sono state recapitate nuove fatture da parte di un altro gestore concorrente e relative alla medesima abitazione. L’utente quindi si è rivolta a Federconsumatori Lucca.

Dopo il reclamo è emerso che il contratto era stato attivato senza nessuna richiesta da parte dell’utente e il gestore ha riconosciuto l’errore giustificandolo come un caso di omonimia (alquanto dubbio) ma non è stato in grado di giustificare il modo con cui sono stati acquisiti i codici identificativi dei contatori.

«In caso di attivazione di forniture non richieste - dichiara Fabio Coppolella, presidente di Federconsumatori Lucca – il Codice del Consumo prevede che l’utente sia esonerato dall’obbligo di pagamento. Pertanto, constatata l’illegittimità del contratto il gestore ha provveduto ad annullare tutte le fatture emesse".